martedì 24 agosto 2010

I'm back (non mi viene un titolo, accontentatevi!)

Ogni estate, da quando ho memoria, ho visitato un posto nuovo. Per quasi ogni estate, in realtà, ho ricordi di spiagge, o di città, di persone, di lingue straniere, di cibi strani, di sensazioni nuove.
Del vento tra i capelli su una balaustra, della luna piena che si riflette argentea su un lago, di chiese altissime da far paura, dei drink alcolici che ti rincitrulliscono, gli odori speziati delle botteghe, i suoni particolari dei luoghi sconosciuti in cui ho camminato, e che ora sono tutti lì, in bella mostra sulla parete del mio armadio. Per ogni anno, per ogni estate, potrei elencare il posto che ho visitato, e il ricordo più bello. Perfino negli anni in cui in vacanza non sono andata, o ci sono andata in autunno, saprei ricordare la descrizione di un posto, di un luogo fisico in cui magari sono stata una sera.
Ma non quest'anno. L'estate del 2010 non la ricorderò per i posti che ho visitato, perchè non ne ho visitato nessuno, nessuno nuovo almeno. Non ho fatto gite culturali, non sono nemmeno mai uscita dalla mia regione, anche se, ad onor del vero, nella mia regione c'è tantissimo da vedere.
Quest' estate, l'unica cosa che potrò ricordare sono gli stati d'animo, le risate, i viaggi infiniti in macchina, la disperazione, i gesti d'affetto e di rabbia, e l'amore tra le persone.
Credo che, se dovessi scegliere il ricordo più bello di quest'estate 2010 che manca ancora un mese a finire, ma che forse per me è già finita, sceglierei una sensazione: La sensazione di perfetta serenità, di pace interiore, e di appartenenza, che ho provato ogni volta che, disperata dentro ma senza darlo a vedere fuori, mi sono stretta ad Angelo, e lui a me.
Sceglierei questo, senza ombra di dubbio, perché era la cosa di cui più avevo bisogno durante l'inferno che ho passato a casa tra maggio e luglio, perché è l'unica cosa che ancora adesso mi permette di riconoscere in lui la persona che ho conosciuto e ammirato, perché sarà la cosa che mi manca di più in futuro, adesso che lui ha deciso di privarmene.
Raccontarvi mesi della mia vita in cui ho evitato di scrivere in questo blog sarebbe eccessivo.
Proverò quindi a rispondere alla semplice domanda: chi è Angelo?, domanda che mi è stata realmente fatta un milione di volte, e a cui non so mai rispondere perché lui non è un amico, non è la persona che amo, non è il mio ragazzo, ma allo stesso tempo è talmente importante che non è un conoscente, o una cotta, o un tipo così. Lui è Angelo. Punto. Lo so che non ci credete che non riesco a classificare qualcosa, ma è così. D'altra parte, la toponomastica mi ha sempre dato sui nervi.
Proverò quindi a parlarvi un po' di lui, dal mio punto di vista, ovvio. Darvi informazioni del tipo dati sensibili sarebbe inutile e dannoso, nonchè assolutamente fuori luogo perché lui, a differenza di Mark e di Tim, esiste. Anche troppo, per i miei gusti!!!!
Conosco Angelo da fine gennaio. O meglio, ci conosciamo virtualmente da quella data, il resto è venuto dopo.
Per chi mi conosce dal vivo la storia è nota, ma devo pensare anche ai poveri lettori sconosciuti che per caso capitano sul mio blog, quindi abbiate pazienza.
Ok, tutto è iniziato come una competizione tra me e mia cugina. Tutto è iniziato perché ho pensato che fare la cretina a giocare con mia cugina a chi si fregava la polpetta dal piatto, mi avrebbe aiutata a dimenticare Tim. Tim, è sempre tutto colpa sua! ^_^ Così, una volta trovata una polpetta appetitosa, il gioco è iniziato. A dire il vero, le polpette inizialmente erano due. Angelo e un tale Stefano, che non so perché ci siamo ritrovate nel gioco senza volerlo. Era lui che voleva noi, entrambe. Ma, ovviamente, io mi sono scelta la polpetta difficile: non mi diverto con chi mi vuole, lo sapete voi e lo so io, no?
E poi, che competizione volete che ci sia, se ci si sta combattendo uno per cui una donna vale l'altra, una di noi valeva l'altra?
Era alquanto svilente, sto Stefano, e l'ho mollato a mia cugina dopo manco 3 giorni, anche perché, ripeto, Angelo ce l'eravamo scelto, lui no.
Scelto e cercato, tra l'altro. Ma a questo punto, c'è da chiarire che mia cugina non è mai stata cosciente del gioco di gatto e topo in cui l'avevo infilata, anche se a scatenarlo è stata proprio lei. Nel momento esatto in cui ci siamo accorte di provare una vaga attrazione per lo stesso sconosciuto che avevamo davanti, nel momento stesso in cui lo abbiamo detto l'una all'altra, in quel momento, è scattata la competizione. Quella sana, terribile competizione tra donne dalla quale ero stata esclusa per un anno e mezzo per via di Tim... ovvio, non potevo competere con gli uomini!!!!
Sapevo che alla fine del gioco, comunque fosse andata, non avrei potuto stare peggio che dopo Tim... anzi, io c'ero ancora dentro, con Tim. Volevo solo ricordarmi cosa significasse essere donna, e questa strana situazione era l'ideale per fare un ripasso generale. Per inciso, Angelo è stato il primo ragazzo che sono riuscita a vedere bello, dopo Tim. Doveva significare qualcosa, no?
Bene, così mi ero trovata il Ken da guardare e con cui giocare, e, visto il lavoro strano che faceva, avrebbe potuto risultare anche interessante. Quello che non avrei mai pensato era che mia cugina avrebbe azzeccato in maniera strana, costringendomi a giocare sporco. Non mi piace giocare sporco, lo giuro, ma ci sono cose che non sopporto, tra queste la superficialità e le bugie. E lei le usava entrambe, con lui. Intanto, più parlavo con Angelo più mi piaceva: lo trovavo simpatico, a modo suo arguto, e tutto quello che mi raccontava per me era nuovo e iperentusiasmante. Riempiva le mie serate invernali con cose nuove, tanto che, quando una sera non l'ho visto collegarsi, e poi due, e poi tre... bè... ho saputo cosa significava sentire un vuoto. Ma un vuoto vero. Guardavo il pc senza sapere cosa fare, i miei amici tutti lì ma lui non c'era e quindi era come se non ci fosse nessuno. In men che non si dica, ho saputo che mi aveva addomesticata, senza avermi nemmeno mai vista in faccia. Il che è tutto dire.
Nel frattempo, da tempo avevo smesso di informare mia cugina di quello che ci dicevamo o succedeva. Vista la rapidità con cui si erano scambiati qualsiasi tipo di contatto via pc, avevo deciso di stare zitta, perchè lei era in una specie di METT' ACOPP' MOOD: se io gli mandavo na cosa su fb, lei lo contattava in chat, se io lo contattavo in chat, lei su msn... per evitare che lei arrivasse al numero di telefono e mi eliminasse dal gioco, ho iniziato la tattica del "dimmi dimmi che io sto zitta", sicchè io sapevo tutto quello che loro si dicevano in chat, ma lei nemmeno sapeva + che ci parlavamo. Nè che ci eravamo scambiati il numero. Nè, tantomeno, che ero stata a trovare Angelo una sera di inizio Marzo. A onor del vero, dopo 7 mesi, mia cugina non ha ancora il suo numero di telefono, e tutti i rapporti che hanno, li hanno attraverso me.
Anche se poi ho dovuto metterla a parte di tutto quello che era successo, altrimenti non si spiegava perché io dovessi uscire con Angelo e co. e non riuscissimo mai ad organizzarci.
In quei mesi, da marzo a giugno, Angelo ha cercato più volte di sparire. Non credo lo facesse con intenzione, ma credo abbia una qualche sorta di problema a legarsi alle persone. Se non fossi così capatosta come sono, probabilmente ora non saremmo così stupidamente e tremendamente legati come siamo, ma lo sapete come sono, no? se mi metto in testa una cosa, non c'è niente che mi faccia cambiare idea. In realtà, ancora adesso non vi so ben dire cosa voglio da lui, né cosa volessi negli scorsi mesi. All'inizio, solo che mi distraesse da Tim. Ha fatto molto di più. In 6 settimane ero fuori dalle paranoie che mi attanagliavano da mesi, non passavo più le mie giornate controllando ogni caspita di pagina di Tim, cercandolo su google, youtube e quant'altro, sentendomi male perché chi lo sa dov'era. Forte di ciò, ho anche chiuso il mio account di FB. Non volevo saperne più niente, almeno non in quel modo. Ho cancellato Tim e tutte le persone che erano legate a lui in quel di Londra in un sol colpo. Anche se, a quel tempo, Angelo era un vagabondo del network che spariva ogni 3 giorni. Lui aveva addomesticato me, ma io non riuscivo ad addomesticare lui. La cosa iniziava a diventare frustrante, quindi direi che la seconda cosa che ho voluto da lui è stato che si addomesticasse. Che non venisse meno ai nostri riti, che istituisse egli stesso dei riti, che mi volesse bene e si accorgesse quando non c'ero. Però aspettate, bugia. C'è un'altra cosa che volevo da lui, e che ora non voglio più solo perché gli ultimi accadimenti mi hanno un po' schifata. Volevo un bacio. L'ho voluto dalla prima volta che ci siamo parlati, fino alla penultima volta. L'ho voluto ogni volta che ha aperto bocca in mia presenza. Lui non lo sa, ma parlo quando c'è lui, + del solito, perché se parla lui io inizio a fissarlo con sguardo da ebete e penso che voglio baciarlo. Ups... tutta questa frase dovrebbe essere al passato, ehehehe
Cmq, non ho mai voluto più di questo. Siamo troppo diversi, troppo distanti, troppo divergenti per poter collidere in qualcosa di più che non sia quello che abbiamo. Che, lui non l'ha ancora capito, ma è davvero tanto.
Non l'ha capito perché Angelo del mondo sa tanto poco quanto ne posso sapere io della genetica. O meglio, sa tanto di alcune cose, poco di altre e niente di alcune che nei rapporti umani sono fondamentali. E daremo la colpa alla sua giovane età ed allo stile di vita per queste sue pecche, che, fino a qualche tempo fa, mi facevano solo sorridere. Perché, alla fine, ho imparato a volergli bene per come è, a quella testa di biiiiip. E come fai a non volergli bene, quando hai capito com'è veramente? Ha così paura di tutto, ma fa finta di non averne affatto, che a volte lo prenderei per mano, lo porterei sul pizzo di una montagna e poi, spaziando col braccio, gli direi: "Guarda. Il mondo. Non ne devi avere paura. Sei nato per viverci dentro. E, per ogni situazione, ci sono cmq io a darti una mano."
E invece, senza manco saperlo, me l'ha data lui una mano. Perché, per qualche strano motivo, lui mi calma. Non c'è niente che mi calmi di più della sua presenza, il suo sguardo tranquillo su di me, il battito del suo cuore quando mi abbraccia, perfino il suo modo di camminare e di muoversi, mi infondono una tale calma che potrei chiamarlo Mr Camomilla. Lo adoro, per questo, e pensare che da un mese stiamo solo litigando per colpa di una deficiente che non si sa tenere cara la sua ef ai gi ei, mi fa ribollire il sangue.
Anche perché, lui mi fa incazzare, ma lui è l'unico che mi può calmare. E' un fottutissimo serpente che si morde la coda.
Ovviamente ho saltato tutta la parte in cui dal 24 Maggio ad oggi, ci siamo visti almeno una volta a settimana, tranne rare eccezioni, ovvero quando io mi sono operata all'utero e quando abbiamo litigato a pazzi a inizio di questo mese. Ho saltato tutta la parte in cui l'ho addomesticato, sicchè adesso non ci sopportiamo, perché ho fatto il grave errore di dirgli che ero innamorata di lui, cosa che non è vera perché non lo amo, non in senso tradizionale, almeno. Ho solo avuto un attacco di gelosia e di nervi perché lui ha cercato di tenermi nascosta una liason sporca e clandestina con un essere squallido che non si merita nemmeno di succhiargli l'unghia del ditone del piede.
Questa è una delle cose che non sopporto di Angelo: si sottovaluta. E non capisco se lo fa per una bassa autostima o per superficialità. Ma lo fa. Non sopporto di vederlo concedersi a persone che di lui non se ne fregano niente, se non perché è bello, alto, e sta su un palco. O, ancora peggio, perché è l'unico pene disponibile al momento. Non sopporto vederlo lavorare come un mulo e non avere il coraggio di vivere la sua vita, lasciandosi scappare le occasioni per la paura di un litigio, di perdere la tranquillità fittizia che ha in superficie.
Perché dentro, Angelo ribolle. Dietro il suo tranquillo incedere nel mondo, dietro la sua mollezza a volte, dietro le idee chiuse che va blaterando alla gente, e in cui non crede nemmeno un po', ma così gli hanno insegnato e così dice, dietro tutte le paure di ogni tipo e genere che lo bloccano, c'è un vulcano pronto ad esplodere. Un Vesuvio in miniatura, il mio Angioletto. Avrebbe bisogno solo di un terremoto ispiratore. Che io non sono riuscita a provocare, perché sono caduta nella rete della stupidità femminile, ma sono donna anche io, ogni tanto, e quando le cose mi fanno incazzare mi fanno incazzare.
Recupereremo. Perché ora non ci sopportiamo a vicenda, io non lo voglio vedere ma non riesco a stare senza sentirlo, e lui non vuole sentirmi parlare e non vuole che lo tocchi, ma non riesce a stare senza vedermi. Credete che andremo lontano l'uno separato dall'altra? HO I MIEI DUBBI.
Ed è tutta colpa mia se soffriremo: sono stata proprio brava a farmi volere bene, e quando ci sarà passata l'incazzatura, lo schifo, la paura (sua), e smetterà di pensare che voglio stuprarlo ogni volta che gli prendo la mano, e che tutto quello che dico, nel bene e nel male, lo dico nei miei deliri di innamorata, allora recupereremo. Prima, è impossibile.
Da quando è successo tutto quel caos immane, io non mi fido più di lui, lui, anche se non lo sa, non si fida più di me, e quando siamo insieme sembriamo una coppia di ex in fase di divorzio. Veramente penoso per noi e per chi ci sta attorno, credetemi.
A questo punto, non so se ho risposto alla domanda: Chi è Angelo?
Ma spero di avervi fatto capire quanto è importante, e di averlo introdotto a dovere, perché credo che ne sentirete parlare ancora, e ancora. Dopotutto, l'estate non è ancora finita.

 
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