venerdì 29 gennaio 2010

Scrittura e simbologia

Bisogna scrivere un po' tutti i giorni, un po' tutti i giorni... ma cosa fai quando hai un'idea che ti ronza in testa e non riesci a metterla nero su bianco? Ti prende il cervello, te lo prende serio, ma non trovi le parole. Nel mio caso, non trovi un titolo... perchè solo quando ho elaborato tutto, e trovo un titolo, mi viene l'incipit. Studiare tecnica mi sta facendo male, so che mi porrò un milione di domande che fino a un mese fa non mi facevo. Ma devo scrivere, prima che questi personaggi si perdano nella mia memoria.
Se li ho ideati, devo dare loro vita... non posso continuare ad archiviarli in cartelle con su i nomi che avevo trovato per i romanzi, i loro nomi e un soggetto abbozzato. Se ho imparato una cosa nel 2009, è che le cose che inizi vanno finite.
Così i miei nuovi protagonisti non devono arenarsi a metà tra Ibiza e Milano come Patrick e Marica, non devono restare nella hall di un hotel come Owen e la sua stalker scrittrice, non devono restare chiusi nel ricordo di Giacomo come Angela, Antonio, Saverio e Pietro, nè in attesa di posta davanti a due pc come Monica e Thomas... peggio che mai, non devono restare senza nome come i personaggi del romanzo di cui ho ideato solo la trama e il titolo, e di cui esiste solo la cartella vuota.
Devono compiere il loro viaggio attraverso le parole e le pagine, come ho fatto fare a loro tempo a Mark, Mary, Rob e Mel, in un andirivieni durato 15 anni sia per me che per loro, oppure venire fuori in 2 mesi scarsi, dopo mesi di gestazione(e sofferenza, e documentazione), ed andare dritti dritti verso la fine come Andrea, Luca e compagnia bella. Ogni storia non terminata è qualcosa rimasto in sospeso nella mia vita, visto che i miei racconti non sono altro che simulacri della mia vita e di quello che accade in essa. Vorrei solo avere meno preoccupazioni e più tempo da dedicare a questi piccoli me che vagano in mondi inventati apposta per loro, con vite di cui io, ed io sola, posso muovere i fili. Eppure non è così facile come sembra perchè a volte, quando meno te l'aspetti, il personaggio ti sfugge di mano e fa quello che gli pare. Cresce, esattamente come capita a noi... ho perso Mark + volte in Tutto Cambia, ed alla fine è venuto fuori talmente bene che l'ho lasciato così.
E devo anche scrivere i racconti per il corso. La settimana prossima non ci sarà lezione perchè siamo senza sede, ma per il 9 febbraio (giorno in cui ho virtualmente appuntamento col prof, accidenti) devo scrivere un racconto che abbia come argomento un oggettoche ha avuto valore simbolico nella mia vita... Credetemi, mi viene in mente tutto e niente. Che si intende per simbolico, esattamente? E' simbolica la foto di Mark, la prima, che tengo gelosamente custodita? E' simbolico l'anello che porto al pollice destro da ormai 12 anni? E' simbolico il Tao che tengo appeso al muro, il mio primo maialino che tengo in vetrina, il biglietto A11 della prima volta che ho visto Tim, il biglietto del mio primo concerto dei TT? Il portafortuna che avevo da ragazzina e che mi hanno fatto sparire i miei compagni di classe, il quadro col big ben che tengo sul comodino, il poppy che non ho + tolto dal cappotto, lo spillino del club, il cappello di Mark, il bracciale di Mama Africa che ho voluto lasciare vicino a Tim ,e quindi l'ho distrutto e ho fatto rotolare i due feticci verso di lui, lasciandoli correre attraverso Strand, per liberare me stessa e lui da quel filo a cui ci aveva attaccati una macumba, ma, allo stesso tempo, sperando che lasciandoli a Londra ci avrebbero ricongiunto lì, nel mezzo di Trafalgar dove sono arrivati rotolando tra le ruote dei taxi?
Il mio cd dei Take That che ho regalato ad Eliana per salvarla dalla depressione? Le bozze cartacee di tutto cambia? I guanti di pizzo nero che non userò mai? L'ultima bambola che mi ha regalato mio padre? Lo spillino del suororsola che tanto anelo?
Potrei andare avanti per ore, senza trovare un qualcosa su cui valga la pena scrivere un racconto, per questa mia strana propensione a non dare peso agli oggetti, anche se vi sono affezionata. Un oggetto è un oggetto, e quello che conta è il ricordo, quello che conta sono i sentimenti e le persone. Tutti gli oggetti che ho elencato mi ricordano qualcosa o qualcuno, ma non hanno valore simbolico per quel qualcosa o qualcuno. E solo adesso, mi rendo conto che non vorrei fosse così, perchè un tempo non lo era. Un tempo riversavo sugli oggetti un milione di significati, che ora invece ho tutti qui nel cervello.
Tanto che nemmeno + l'albero di natale ha senso, per me.
E quindi domani dovrò pensare alla tesi, ai racconti per il corso e all'idea di romanzo che ho in testa... e vorrei tanto avere un oggetto per cui piangere.

mercoledì 27 gennaio 2010

Happy B-day Marky!!! ^_^

Ho interrotto un attimo le mie elucubrazioni mentali sui problemi di coscienza per gioire del compleanno del mio unico e vero amore: Mark!!!
Quest'anno sono 38 e il mio cucciolone li sta festeggiando a Los Angeles insieme ai suoi amici di sempre... anche questa volta, come per i 16 anni precedenti, non posso fargli gli auguri direttamente, ma dedicargli un post qui su, quello si che posso!
Bene... devo dire che nell'ultimo anno ho pensato molto poco al mio Marky... nonostante lui sia uno dei pochi punti fermi della mia vita, un certo antipaticone ha preso molte delle mie energie che nei due anni precedenti avevo dedicato esclusivamente a Mark. Ma, lo sappiamo entrambi: ci riavviciniamo e ci respingiamo, a seconda di come vanno le nostre vite, a seconda di quanto io ho bisogno di lui. So che un giorno dovrò pagare il conto di queste ancore di salvezza che mi ha gettato, lo so benissimo e non vedo l'ora, se questo significherà restare per un po' vicina a lui, anche se avremo lui 80 anni e io 70. Se c'è una cosa di cui non mi stancherei mai, è amare Mark, anzi, è sempre troppo poco rispetto a quello che lui ha fatto per me.
Negli anni, prima di incontrarci fisicamente, e poi da quando le nostre vite si sono incrociate nel 2007, Mark è stato per me fonte di gioia, naturale ricarica di energia e sfogo di qualsiasi tristezza o pungolo nero si infilasse nel mio cervello. Camomilla se sono nervosa, acutil per la concentrazione, ispirazione per i miei scritti e distrazione per dissipare la confusione nel mio cervello. Il mio tutto. E il mio niente.
Ho più volte ribadito che immaginare la mia vita senza Mark mi sarebbe impossibile, che per raccontare di me devo per forza di cose fare riferimento a lui, che essere una sua fan ha influenzato in maniera tale il mio essere che non saprei dire esattamente cosa, come e dove sarei senza di lui, adesso.
When the daylight wakes me in some place I don't wanna be, he's my gravity, detto a parole sue.
Per anni è stata la suoneria del mio cellulare... adesso rimpiazzata dal più efficace acuto di Tim. Ma non è detto che non cambi di nuovo!
Anche nel 2009, mentre pensavo a qualcun altro, Mark c'era. C'entra sempre, non c'è niente da fare. E' colpa sua, banalmente, se sono andata a vedere quel cavolo di musical a Londra. E, manco a farlo apposta, Tim era il suo fake... All'inizio di tutta questa storia, Mark era lì... quando ho aperto il myspace, ha accettato la mia amicizia prima ancora dell'altro, l'ho incontrato a Roma, e quel giorno ho capito realmente cosa provavo per quell'altro scemo, perchè con Mark davanti che, come usa sempre fare con me, si inchinava per congedarsi, io mi emozionavo, sì, ma non desideravo altro che tornare in hotel, anzi, a casa, accendere il pc, e caricare le foto della mia avventura sullo space, per mostrare a Tim cosa ero in grado di fare. Parlo con Mark Owen, io, che ne vuoi sapere tu? Sono l'orgogliosissima presidente di un fanclub speciale, nel caso ti sentissi migliore di me... anzi no, volevo solo mostrargli la mia parte migliore, senza nessuna sensazione di competizione. Quella è venuta dopo. Ma Mark era lì, ancora una volta, per noi, ma per me in particolare, mentre mi infilavano un paletto dell'aeroporto nelle costole e lui mi salutava... e che importa se come al solito ho parlato più con Jason che con lui... accidenti allo zio J, ma perchè mi scassa sempre? ahahahha Ho appeso Howard per correre da Mark, sapendo che non me l'avrebbero lasciato, ma che importava... volevo solo un segno, e lui non me l'ha fatto mancare. E poi, dopo aver urlato in faccia a Gaz "che cazzo, fateli passare!", credo che volevo solo seppellirmi. LOL
Mark c'era anche dopo la grave scoperta, dopo la disperazione, dopo la follia. Mark era lì, su un balcone in piazza Duomo. Io che grido, chissà per quale motivo, proprio quando stanno tutti zitti. Si vede anche nella ripresa di TRL, che lui si gira di scatto. Mi ha sentito. Le altre si erano sgolate a pazzi, ma lui ha sentito me. Perchè, più che con la voce, lo stavo chiamando da ore col pensiero: sono qui, sono qui, e ho bisogno di te. Guardami solo un secondo, ed io sarò salvata. Detto, fatto. Mentre gente da ogni dove mi mandava sms per dirmi: sei in Tv, sei in Tv, a me importava solo che lui sapesse che io c'ero, anche stavolta, lì per lui. Perchè forse immaginavo già che non avrei portato io a termine la missione, come è stato. Il mio tempo è passato, è passato dopo due anni in giro per l'Europa a lavorare per l'immagine del Club. Ora che siamo riconoscibili e fidate, posso stare dietro le quinte e ritagliarmi i momenti di gloria senza stressarmi, come a Manchester.
Stare lì e sentirmi osservata, voltarmi e vedere lui nel van, che mi saluta con la mano al mio più piccolo cenno di saluto, come se stesse salutando una vecchia amica che non vede da tempo. Ti amo, Mark, ti amo per questo, per la tua capacità di farmi sentire parte della tua vita anche se non lo sono mai veramente stata, anche solo con un saluto, tanto che le inglesi che mi erano attorno, tra cui le fanatiche di Tim, mi hanno presa in antipatia e una di loro ha iniziato a gridare: ommioddio Mark ti sta salutando, e ha continuato per 10 min buoni in cui io e te ce la siamo risa di gusto. Insieme. E questo mi ha dato la forza di dare il primo calcio nel culo a Tim, chiudendo lo space.
Ma il post svenevole lo rimandiamo a dopo... ho ancora l'altro discorso da finire e non voglio dilungarmi troppo! dopo la nanna, ti dedicherò ancora un po' di tempo, Marketiello, perchè te lo meriti. E questo è il tuo giorno.
Per adesso, voglio solo dirti ancora Buon Compleanno. Spero che il 2010 sia un anno bellissimo per te e per tutti i tuoi cari, e spero di rivederti presto, perchè ho ancora qui un regalo per te, che l'anno scorso non ti ho voluto dare perchè non avevo la testa di prepararlo, ma ora ce l'avrò, te lo prometto. Spero solo di riuscire a darti gli auguri di compleanno dal vivo, prima o poi.

martedì 26 gennaio 2010

E... se il sogno nasconde un incubo?

Buonasera a tutti, o miei lettori,

niente di buono è venuto fuori dalle mie elucubrazioni mentali, se non giusto il pensiero che vorrei che questo inverno finisse prima del tempo perchè il mio amore ha sempre freddo, e in questa stagione non sta bene.

Niente di che, visto che sto ancora scontando il malumore per tutto quello che si è creato attorno ai miei posts precedenti.

Stasera, quindi, mi dedicherò ad una disquisizione su un mio interrogativo personale, sperando di riuscire così a risolvere un dilemma in cui mi sto dibattendo da alcuni giorni, ma che stasera è diventato reale per la prima volta.

Sto aiutando un'amica... sto aiutando un'amica a portare avanti un sogno... sto aiutando un'amica a portare avanti un sogno impossibile, che è lo stesso mio con Tim. E non so se sto facendo bene.

Quando, qualche settimana fa, a inizio anno credo, mi ha chiesto, per la prima volta "Maggie.. ma secondo te si può essere attratte da qualcuno che non si conosce di persona?" non credevo che mi avrebbe confidato quello che poi è venuto fuori.

Pensavo che se ne sarebbe uscita con una banalità del tipo"ho una fissa per il tale attore/cantante/vip". Mai avrei immaginato una situazione talmente speculare alla mia per il 70% degli aspetti: Bello e Impossibile (e sapete cosa intendo per impossibile, vero?), residente all'estero, impiegato nello show business, contatti via mail. Olè. All'inizio le ho detto che era matta da legare, che si stava immergendo da sola nelle acque della sofferenza, che lei lo sapeva, l'ha sempre saputo che lui era di un altro pianeta, in tutti i sensi, che... che... Si, lo so, lo so: anche io so da un anno che Tim è su un altro pianeta... e giustificarmi ancora con il fatto che quando mi sono presa la sbandatissima e mi sono innamorata non lo sapevo, non serve poi a molto. Predicare bene e razzolare male è il mio hobby. Ma, davvero, se l'avessi saputo dall'inizio avrei fatto di tutto per evitare di cascarci, ed inoltre lei non l'ha mai incontrato, mai scambiata una parola dal vivo. Sinceramente, ancora non mi è chiaro come si conoscano...

Ma non è questo il punto... ad ogni mia obiezione, lei rispondeva che per lei non cambiava nulla. E qui sono costretta mio malgrado a svelare che la mia amica in questione è una delle tante ragazze meno fortunate di me che conosco. Diversamente abili, così definiscono ora chi abbia difficoltà fisiche, psichiche o mentali. Lei ha una di queste difficoltà, non dirò quale per ripetto della privacy. E perchè non voglio che qualcuno di voi che magari la conosce, capisca, perchè lei si sente abbastanza stupida a fare tutto ciò.

Bene, per lei non cambia niente, sostiene. Ho cercato di farle capire che le avrebbe fatto male lo stesso, ma credo che per lei sia confortante amare qualcuno che è impossibile che la ricambi, piuttosto che innamorarsi di qualcuno che potenzialmente potrebbe ricambiarla. Che strano, perchè è una cosa che spesso hanno voluto appiccicare addosso a me, dicendomi che preferivo vivere qualcosa di irreale invece che trovarmi un ragazzo vero. A dire tutta la verità, a me Tim mi è capitato tra capo e collo in un momento in cui non volevo nessuno proprio, e me lo sarei evitato volentieri, quindi non vedo perchè la gente debba dire tali insulsità su di me.

Tornando alla mia amica, per lei che è insicura e pensa di non poter piacere a nessuno, amare un omosessuale è una certezza: non è che non la vuole perchè non vuole lei per i problemi che ha, ma non vuole lei perchè è una lei, appunto. Non credo che abbia mai accarezzato il pensiero di cambiare sesso per lui, come invece è capitato a me. Qui sta la differenza grandiosa tra lei e me: lei si sta invaghendo apposta di qualcuno che non può volerla, per tutta una serie di motivi facilmente intuibili nella sua condizione, io quando ho scoperto questa triste verità dalla disperazione ho pensato di snaturare me stessa pur di cambiare lo stato delle cose. Per me, il fatto che Tim non mi potesse volere è stato tragico, avrei preferito che mi dicesse: non mi piaci perchè c'hai la panza e mi piacciono more alte e con gli occhi viola, piuttosto che questa situazione. Assurda, viste le peculiarità del nostro non rapporto, ma non divaghiamo.

Ci ho pensato e riflettuto per giorni a cosa era giusto fare... Temporeggiavo, dicendole un po' di lasciar perdere e un po' incoraggiandola a sentirlo...alla fine lei mi ha preso alla sprovvista e mi ha avvisato, a fatto avvenuto, che gli aveva scritto di nuovo. Ho pregato che lui non rispondesse... ma ha risposto. E mi pare di rivedere me un anno fa, felice come una scolaretta col suo bel voto. Ah, l'amore, croce e delizia dei giorni nostri.
Lei mi chiede consiglio, io non so che fare, mi chiede na mano con una lingua che non è la nostra, e cerco di dargliela, anche se in cuor mio lo so, io lo so che si scotterà comunque, perchè, se tutto dovesse andare per il verso giusto, lui sempre gay rimane, e lei, per quanto possa dire il contrario, un barlume di stupida ed insensata speranza di successo, in questa storia, ce lo deve aver messo, perchè non puoi invaghirti (non posso, io non posso usare la parola amore, e il verbo innamorarsi, per due persone che non si sono mai incrociate, e che non hanno mai respirato l'una il feromone dell'altro, scusate ma NON POSSO) di qualcuno senza sperare minimamente in cuor tuo di averlo, in qualche modo, un giorno. Ma, e c'è un ma, io temo il peggio. Temo quello che è successo a me, temo che lui la allontani nel momento in cui avverta, tra le righe che vagano da un pc all'altro, qualcosa di più della stima professionale e di facciamo amicizia, please. Perchè non c'è giorno, ora, minuto, secondo, in cui non mi domandi se sia stato proprio il mio rapportarmi in maniera diversa dalle altre con Tim la motivazione della mia cacciata dall'Eden. Che pena, non mi ha manco dato il tempo di mangiare il frutto proibito, e a nulla servono per consolarmi un paio di canzoni e un po' di imbarazzo.
Temo quello più che l'amore silenzioso e sofferente, perchè so quale delle due cose mi ha ferita di più. Non è stato scoprire che è gay, a ferirmi, anche se, dati i miei precedenti di quando ero ragazzina, legati alla morte di mio padre, è stato un grosso trauma, come un deja vu psicologico di cui ho incolpato me stessa e il mio essere femmina. A tutto questo, per grazia di Dio, la mia amica non va incontro: lei sa perfettamente chi ha davanti, ed è proprio per quello che se l'è scelto. Il 90% di lei si sente rassicurata dal fatto che lui non può volerla, non la vorrebbe nemmeno se fosse una Claudia Shiffer de no'altri, come direbbe Anny, e questo la fa sentire meno "diversa", paradossalmente. L'oggetto del suo desiderio non vuole lei, nè me, nè qualsiasi cosa sulla terra non sia pisellomunita. Auguri.
Ho sofferto perchè non poteva volermi, il mio Timmo, ma solo perchè non lo sapevo già e mi ero costruita un piano d'azione basato sulla possibilità dei fatti. Quando ho scoperto che non si poteva, ho invertito la rotta, un'inversione ad U di cui ho cercato di fare partecipe anche lui, senza riuscirci, evidentemente. Mi sono detta che lo avrei amato in silenzio finchè non mi passava, ma, visto che tutto questo stupido film grottesco era iniziato perchè volevo conoscerlo ed essere sua amica, avrei continuato ad agire per questo. Cosa che, detto sinceramente, riuscirei a fare solo ora. Essergli amica, intendo. Ora che lui si è messo con uno e ha preso una direzione chiara, ora che la punta di dolore che mi aveva inflitto è diventata una punta di spillo, ora sì che potremmo parlare più o meno serenamente, se riuscissi a non perdermi nei suoi occhi. Allora mi illudevo solo di potercela fare, lui ha intuito, capito, spiato, e tracchete! Ha fatto quello che avrei fatto anch'io al suo posto con più garbo(io non avrei iniziato un silenzio semi ostile, avrei tamponato per qualche mese e poi avrei fatto andare tutto nella scordanza, come si dice da noi).
Bene, il silenzio è quello che temo per la mia amica. Che lui smetta di scriverle, nel momento in cui capisce qualcosa, e, non sapendo delle condizioni, delle premesse da cui parte lei, decida di estrometterla dalla sua vita, allontanarla, magari anche in malomodo se non è sensibile ed educato quanto il mio educatissimo e pulitissimo Signore.
Non credo che lei lo sopporterebbe, perchè per me, che ho esperienza della vita e delle molteplici sfaccettature umane, è stato terribile. Lei, che ha vissuto, non volendo, in una campana di vetro impostale dalla famiglia e dalla società in genere, che di amore, rapporti umani e tanto altro, sa solo quello che ha letto nei libri, visto nei film e vissuto in maniera indiretta attraverso i racconti di amici, come potrebbe reagire? Io ho rasentato l'insanità mentale davanti ad un pc. Non voglio essere complice di tale triste risoluzione.
Eppure... eppure mi sembra una cattiveria farla smettere di sognare... anche se so che potrebbe andare tutto male, che i presupposti sono quelli della sofferenza, che stiamo seminando delle piante potenzialmente già marce. Anche se so che è solo un'illusione nella sua mente, questo "amore" che non voglio definire tale, pari a quando le mie amichette e io amavamo il poster di Mark senza manco sapere che odore avesse da lontano.
Non posso impedirle di vivere anche questo. Tutti noi abbiamo bisogno di amare, in qualche modo, di riversare quello che abbiamo di buono dentro su qualcuno. E, lo odio, ma abbiamo anche bisogno di stare male, perchè altrimenti non apprezziamo i momenti di gioia.
E così, continuerò ad aiutare la mia amica a scavarsi la fossa con le sue mani, sperando che non ci si debba buttare dentro prima del tempo. Prima di aver trovato, attraverso questa relazione fittizia, la forza di viverne, magari, una vera ed intensa. Come, ormai, devo fare anche io.

Riflessioni a go go

buon pomeriggio a tutti o miei lettori, che, in questi due giorni, ho capito essere tanti, forse troppi. D'altronde, qualcuno mi dirà, se scrivi un blog è perchè vuoi dire i fatti tuoi al mondo... la realtà è che, a parte questo, vorrei far riflettere le persone, non farle intrigare nei cazzi miei in modo che poi mi contattino di continuo per chiedermi conferma o meno di quello che hanno capito e non capito, o prendermi questioni perchè qualcuno di voi crede di sapere meglio di me stessa cosa sento e cosa provo nei confronti di altre persone.
Il 70% di voi è andato incontro a quella che Umberto Eco chiamerebbe DECODIFICA ABERRANTE, leggendo il mio post precedente. Una mia amica mi ha detto che forse è perchè siete tutti degli inguaribili romantici, ma io preferisco abbracciare la tesi di Giuseppe, ovvero: alla gente riesce difficile immaginare sentimenti profondi oltre all'amore, diciamo così, di coppia, e quello genitore figlio, e quindi per semplificare le cose, categorizza solo in quel senso. A sto punto, io non dovrei amare nessuno dei miei amici, od amarli tutti allo stesso modo, possibilmente quanto + superficialmente è possibile!
Non riesco ad immaginare una cosa più sterile di questa... cmq, per essere chiara, mi spiace deludervi ma non sono mai stata, nè sono, nè sarò mai, innamorata del mio amico.
E con questo, spero di avere chiuso il discorso una volta per tutte!!!
La cosa + assurda è stata che a muovermi queste perplessità sono state anche persone che conosco da tempo... ed altre che leggono questo blog dagli albori... giusto per farmi capire quanto poco si possa sapere di una persona anche se la frequenti e la "leggi" sempre!
Mah... ora per consolarmi mi ascolto Tim che mi canta I'm a winner at a looosinnggg gaaaameeee giusto per deprimermi un po' oggi che è il suo onomastico, c'è un bel sole ma io non ho voglia di fare nulla!!
Penso a lui da stamane quando mi sono alzata, anzi no, da stanotte quando sono andata a dormire e cancellando il giorno 25 sul calendario, ho visto che oggi erano i Santi Tito e Timoteo. Un anno fa, stavamo come due idioti giocando con dei video tra myspace e youtube... lo ricordo oggi, anche se è domani in realtà, ma domani è il compleanno di Mark ed ho già fatto nel 2009 l'errore di non dedicargli la giornata interamente.
La mia caccia al tesoro del video, una specie di cluedo a cui mi ha sottoposto senza volere, scemo com'è. Quante scimità abbiamo fatto l'anno scorso di questi tempi... e non voglio pensare a quelle che potremmo fare ancora adesso, perchè tanto ormai l'ora è fuggita e io muoio disperata. Lui, invece, muore congelato a meno 6 gradi in quel di Gent. Nonostante tutto, ci vado meglio io. E, ancora, sono orgogliosa di lui. E spero che davvero non stia patendo troppo il freddo...
Oggi mi scoccio di andare al corso, e mi sa che non andrò.. ho dormito poco e mi sento stanca... l'idea di prendere due metropolitane e prendere il freddo stasera non mi alletta affatto... inoltre, non ho scritto i racconti per oggi, nonostante avessi delle idee buone. Mah... qualcosa mi dice che ora mi butterò sul letto e dormirò... non prima di aver buttato giù qualche parola per il mio amore su fogli volanti... se dovesse venire fuori qualcosa di buono, ve lo posterò, prometto.

domenica 24 gennaio 2010

Un abbraccio lungo una vita

Non so che musica mettere stasera, per accompagnare questo post. Sto vagando di genere in genere da ore, senza trovare la melodia giusta. Forse semplicemente stasera, stanotte, non c'è.
Non esiste una melodia unica che possa accompagnare 18 anni della mia vita, perchè lo scorrere del tempo ha una miscellanea di suoni come risultante, e cercare di riprodurla tutta insieme in un'unica sequenza di note darebbe un qualcosa di più simile ad un'orchestra nel momento prima dell'esecuzione, mentre si accordano gli strumenti, piuttosto che ad una sinfonia eseguita magistralmente.
La mia vita...
Oggi la mia vita è stato come ritrovarmela davanti, quando, salendo le scale, in cima ci ho visto te. Strano, perchè anche l'ultima volta che ci eravamo visti, 4 o 5 anni fa, eri in cima a quelle stesse scale.
Allora, non sapevo che ti avrei trovato. Oggi lo sapevo da circa 15 min, che ho passato a guardarmi nello specchio e mandare sos alla mia amica Fiore, che è molto + grande di me e quindi credo sempre possa consigliarmi. No, non ero preoccupata di risultare brutta o di non piacerti. Solo di risultare diversa in peggio, dopo tutto questo tempo. Perchè, su fb, nelle foto, sono sempre truccata e preparata... e non è lo stesso che vedermi mentre ho l'influenza e sono 3 giorni che entro ed esco dal bagno, con gli occhiali, un super brufolo e senza nemmeno la matita negli occhi. Che, se me la fossi messa, avresti pensato che era apposta per te. E non volevo. Ho cercato, mentre salivo le scale, di non pensare che sarebbe andato tutto male. Non abbiamo bisogno di profezie autoavverantesi, non qui. Arrivata all'ultima rampa, ti ho visto lì, seduto su una sedia, perfettamente a tuo agio, assorto a seguire la partita. Non mi fraintendere, ora, ma ho pensato che eri bellissimo. E mi fa strano pensarlo ogni volta, ma è proprio quella sensazione di bellezza che attiva il meccanismo di riconoscimento. Sei un uomo, ormai, ma sei lo stesso bambino che inseguivo da bambina girando intorno al tavolo. Che non lo sapevo, ma ti trovavo bellissimo anche quando ti mancava qualche dente, e anche quando eri nell'età in cui tutti noi siamo brutti, con i dentoni sformati, i capelli osceni e non si capisce bene dove cazzo andremo a finire nel cammino della vita. Ho una tua foto datata credo 1996, un capodanno, come al solito. La nostra avventura di amici si è svolta attorno alle feste comandate di famiglie allargate, perchè, non volendo, quelli che allora erano i grandi, e ora chiamiamo affettuosamente vecchi, ci hanno messo l'uno nella vita dell'altra, senza chiederci il permesso. Dopotutto, almeno per quanto mi riguarda, mi hanno fatto un favore.
Ho pochi ricordi netti degli anni in cui ci vedevamo spesso, d'altronde erano gli anni della mia preadolescenza e successiva crisi da teenager. Mi ricordo perfettamente il nostro primo incontro, quello si, tua madre che ti spinge verso di me dicendomi di non farti mangiare le monete di cioccolato e di badare a te. Dopo di allora, me l'ha detto tante altre volte, per anni. Ma non ho mai avuto bisogno di rimproverarti, o dirti di non fare qualcosa. Anche se mi sarebbe piaciuto farlo, data la mia natura di despota dittatrice, che da piccola era molto più sviluppata. Sei sempre stato un bimbo responsabile, ma allora non lo sapevo. Me ne accorgo ora ripensando a quegli anni, anni di cui, nonostante tutto, ho un bel ricordo. Mio cugino mi ha da poco confessato che era geloso del rapporto che c'era tra me e te, perchè avrebbe voluto che tu passassi del tempo con lui. In effetti, non mi ero mai veramente resa conto del rapporto esclusivo che vivevamo, anche quando giocavamo con tutti gli altri. Un po' perchè eravamo i + grandi, un po' perchè, per le nostre situazioni peculiari, come direbbe la Trovato, eravamo dei piccoli già grandi, e ci eravamo scelti. E più crescevamo, più ci isolavamo dagli altri, a raccontarci chissà quali segreti di cui non ho memoria. Parlo sempre molto, è vero, e tu mi stavi ad ascoltare. Ce ne stavamo ore ed ore chiusi nella mia stanza, mentre gli altri facevano giochi che per noi ormai erano stupidi ed obsoleti... chi lo sa cosa ricordi tu di quelle ore di conversazione, a volte anche al buio, infilati anche sotto al tavolo o abbarbicati in un angolo della cassettiera. All'epoca, avevo il vizio di infilarmi in luoghi stretti e bui, probabilmente era, secondo un po' di psicologia spicciola, una ricerca dell'utero materno. Ho smesso di farlo dopo i 16 anni, credo, e l'ho rifatto quando sono stata male con la depressione: mi sono chiusa a piangere nel mio armadio, al buio. A volte, quando ho paura, lo farei ancora adesso.
Tu mi facevi compagnia anche in questi viaggi del "voglio tornare nella pancia perchè invece sono qui", anche se, in tutta sincerità, spero tu abbia rimosso almeno il 50% delle cose che ti ho detto e delle stronzate che abbiamo fatto. Non è molto bello ricordarsi dei propri momenti di fragilità, se se lo ricorda qualcun altro è ancora peggio.
Ma è stato in uno di questi momenti in cui mi sentivo persa, che hai fatto una delle cose più belle che mi siano capitate. Non so collocare l'avvenimento nel tempo con precisione, ma dovevamo essere già ragazzetti, mi ricordo la penombra e me accoccolata accanto a te sul mio letto, che piangevo. Non me ne chiedere il motivo, poteva essere tanto una cazzata quanto una crisi esistenziale, who knows. Piangevo, questo è il dato di fatto, e tu mi hai asciugato le lacrime con i baci. Letteralmente. Da allora, nessuno lo ha mai più fatto, e credo che non sarà facile trovare qualcun altro in grado di compiere un gesto così meraviglioso. Forse, un giorno, quando avrò dei figli, perchè solo un animo puro come quello di un bambino può fare qualcosa del genere senza preoccuparsi delle conseguenze, e senza malizia.
Eppure, una volta ci è capitato anche di baciarci. Dio, arrossisco ogni volta che ci penso, e mi chiedo sempre se tutti i presenti lo abbiano rimosso, visto che da allora non se n'è mai parlato più. Quella volta essere i più grandi ci ha fregato, al gioco della bottiglia. Da allora, credo di averlo abolito dai giochi tra amici, sono troppo timida per rischiare di baciare qualcun altro. Avevo un ragazzo, ma avevamo litigato e quindi non mi posi troppo il problema. In effetti, non c'era nessun problema se non il fatto che ci siamo baciati davanti ad almeno 10 ragazzetti urlanti, nostri fratelli, cugini e amici di famiglia. Ma ora, forse, sono pronta a confessare una cosa, dopo 10 anni da quella pasquetta: nel momento stesso in cui ti ho baciato, o mi hai baciato, fai un po' tu, ho realizzato che avevo desiderato, ed aspettato quel bacio, da sempre. Che strano, deh! Pensarci ora, col senno di poi, mi fa sempre strano, soprattutto perchè, dopo, abbiamo iniziato ad allontanarci progressivamente. Un po' la vita, un po' si cresce, un po' forse proprio per quel bacio. Ma è stato proprio perchè l'avevo desiderato così tanto, e, una volta avuto, la cosa era finita lì, che non ho mai avuto la sensazione di aver tradito il mio ragazzo di allora. Che, essendo tra i lettori del mio blog, ora si starà sentendo una lieve puntina sottocutanea da entrambi i lati della testa. Non è necessario, credimi. E in ogni caso, lui c'era da prima di te. ^___^
Tutta questa parabola per arrivare ad oggi, anche se meriterebbe una nota il nostro incontro di 4 anni fa, quando, ancora una volta a Capodanno, davanti alla mia faccia sconsolata perchè andavi via, mi hai chiesto di andare via con te. Non potevo, perchè un altro, inutile ragazzo, mi avrebbe fatto due palle così: ero a casa perchè avrei dovuto studiare il giorno dopo (versione ufficiale), in realtà perchè mi rompevo i maroni di andare a casa di sua zia e sorbirmi i suoi parenti. Mi dicesti una cosa, mentre mi baciavi per congedarti: "Non lo so se torno, dopo. " bè, non sei tornato più per 4 anni, e non mi aspettavo certo di vederti oggi. Ci eravamo detti talmente tante volte via msn: si, organizziamoci per vederci, ti sei perfino fatto portare un regalo da Ibiza per avere la scusa, e poi non ci vedevamo mai.
Ti sei presentato qua con tutta la naturalezza di questo mondo, senza nemmeno darmi un preavviso: che avresti fatto se non fossi stata in casa? Per te, che non ami il pc e nemmeno il telefono, tutto dev'essere rimasto come quando eravamo ragazzini, e mi dovevi telefonare di nascosto a casa perchè c'erano ancora le interurbane e io avevo il tabulato e non potevo chiamarti. Chissà se ti ricordi delle telefonate clandestine. A me fanno troppo sorridere, esattamente come i primi sms dai nostri primi telefonini, che più che altro erano citofonini. Da qualche parte, ho ancora dei quadernini con la trascrizione di tutti gli sms che ho ricevuto nei primi due anni di telefonia mobile. Sono sicura che se cercassi, troverei qualcosa di imbarazzante anche tuo, tesoro mio!
Per fortuna c'ero, così almeno non ti sei dovuto sorbire il pesantissimo ragù della domenica di mia zia invano. E siamo di nuovo lì, con te in cima alla scala e io che salgo. Ti sei girato, mi hai visto, ed è stato come se non fossero passati nemmeno 3 giorni dall'ultima volta che ci siamo parlati. E io che mi preoccupavo del brufolo!
Come al solito, parlo sempre io. Sei rimasto sempre lo stesso, fai domande, ascolti, ma se ti chiedo non rispondi, o sei vago, o devii. Un giorno esploderai e mi racconterai tutto, magari su msn un giorno che non ti scoccerai di starci per + di 5 min. Ti ho portato in camera mia per darti il regalo, o meglio, mi ci hai portato tu, e ti sei stupito di quanto fosse rosa. Mi hai guardato incredulo quando ti ho detto che è esattamente la stessa di sempre, o meglio, i mobili sono gli stessi che ci hanno visti crescere. Evidentemente, disposta in maniera diversa, ti ha fatto un effetto diverso. Hai cercato di fare amicizia col mio gatto, come fanno tutti, e, solo dopo che siamo usciti, mi sono chiesta se avessi notato il Tao che tengo appeso vicino alla madonnina, sulla testata del letto. Uno uguale, comprato assieme al mio, te l'avevo portato dalla mia gita ad Assisi, me l'avevi richiesto esplicitamente e ti avevo accontentato. Credo mi sia rimasta la brutta abitudine di viziarti, perchè, se mi fossero rimasti i soldi, ti avrei preso anche gli stivaletti che mi avevi chiesto quando sono andata a Londra, e avrei girato tutta Londra per trovarli, esattamente come ho girato tutta Ibiza per quello stupido cappellino del Pacha. Spero che almeno ti piaccia sul serio e ti abbia reso felice.
Ci hanno mandati via, oggi, perchè tanto eravamo talmente presi dalla nostra conversazione, che non avremmo lasciato entrare nessuno. Chiusi in una stanza virtuale, come eravamo chiusi in una vera da piccoli, quando tua madre ha cercato di inserirsi nel discorso mi hai costretta ad ignorarla, attirando continuamente la mia attenzione toccandomi lievemente il braccio, ogni volta che perdevi il contatto visivo con me. Normalmente, odio chi mi tocca quando parlo, ma non te. Alla fine, ci siamo ritrovati a parlare in macchina, perchè, appunto, ci hanno mandato a fare una commissione, come se ricordassero, tutti, improvvisamente, che per parlare decentemente io e te abbiamo bisogno di stare da soli. Che poi, per raccontarci tutto quello che abbiamo fatto negli anni, non basta un pomeriggio. Credo ci vorrebbe almeno un mese.
Non te l'ho mai detto, ma sono veramente contenta di averti avuto come amico, sono stata davvero triste di averti temporaneamente perso, ed immensamente felice di averti ritrovato, anche se far collimare le nostre due esistenze, che sono andate per fatti loro per tanto tempo, è un'impresa che ci riesce abbastanza male.
O forse, è solo che non la vogliamo far riuscire.
Solo dopo che sei andato via, stasera, e dopo che sono andati via tutti, mi sono accorta che avrei voluto abbracciarti per un tempo indefinito, senza dire una parola. Ovviamente, non l'ho fatto perchè, come dice sempre Ilaria, e com'è vero, sono una sprucida anaffettiva. Perchè non sapevo come l'avresti presa. E poi perchè non sono cose che si fanno davanti agli altri, se non in situazioni particolari. Ho una strana concezione della fisicità, io, ma davvero, mi è dispiaciuto non farlo.
Forse ai miei buoni propositi per il 2010 dovrei aggiungere cercare di cambiare il mio modo di manifestare l'affetto con gesti semplici ed eloquenti.
Se fossi qui, ti abbraccerei adesso, per tutte le volte che non l'ho fatto quando eravamo piccoli, per tutti gli anni in cui non siamo stati vicini, e per la voglia che avevo oggi di saltarti al collo e dirti, semplicemente"Ti voglio bene, Marco."

sabato 23 gennaio 2010

La solitudine degli entusiasti.

Stasera sono proprio abbattuta. No, incazzata. Vabbè, diciamo delusa e incazzata. E non solo. Non so bene come iniziare il discorso, nè dove andrò a finire. So solo che questo mio sbottare deriva da qualcosa che ritorna, ciclicamente, nella mia vita, e mi domando perchè.
Tutto è nato, o meglio, la goccia che ha fatto traboccare il vaso oggi, è nata ieri. Stavo parlando come al solito con Anny, cazzeggiando,e ad un certo punto mi è venuto in mente che sarei potuta andare da lei per Carnevale/San valentino. Non ci vediamo da settembre ed inizia a pesare... ci avevamo preso gusto a vederci ogni 3 mesi, e, visto che per andare a roma a vedere we will rock u a marzo non spenderò + di 150 euro, me ne restano altri 150 di quelli che mi hanno regalato a natale, + varie ed eventuali che riesco a mettere da parte. Bene, visto che è carnevale ci diciamo che possiamo andare a vedere che si dice a Viareggio, quindi, per forza di cose, devo salire con la macchina.
Fin qui niente di strano, mi metto su viamichelin per decidere che strada fare e valutare un po' i costi, ed in effetti mi viene a fare meno in macchina (evviva il GPL) che in treno. Mentre stiamo delirando sulle cose da fare etc, parte l'ideona: Anny, ma perchè non ci mettiamo in macchina e andiamo in Belgio alla prima di Tim? La prima, a Gent, è subito dopo Carnevale. All'inizio l'ho sparata lì a ridere, sia ben chiaro. Anny ha iniziato a sfottere dicendo che ci volevano 4 gg di macchina e saremmo arrivate morte, ma io ovviamente sapevo che non ci voleva + di un giorno... il bello di guidare è questo, niente ti pare mai troppo lontano! Ho digitato le coordinate nel sito e mi ha dato il risultato: 1273 km (da casa di Anny direttamente al teatro), 12 ore di viaggio, 100 euro di spese solo andata + circa 30 euro di bollino autostradale svizzero(è un bollino che appiccichi alla macchina ed è valido per un tot di tempo su tutte le strade a pagamento svizzere). Nazioni attraversate: Italia, Svizzera, Francia e tutto il Belgio. La cosa ci ha entusiasmate alquanto. Abbiamo iniziato, almeno io, a vederla come possibile. In fondo, se ci ho messo 16 ore a tornare dall'isola di Favignana a Napoli, da sola, coi mezzi, e sono sopravvissuta, 12 ore in macchina con le mie migliori amiche sarebbero volate. E poi vuoi mettere? Una follia del genere dev'essere divertente per forza! Prendere su la macchina, guidare attraverso tre paesi e mezzo, fermarsi quando il panorama cambia, aggiornare status su fb dal netbook con la chiavetta. Cantare ridere e mangiare robe strane (premunendoci di enterogermina). Arrivare morte, entrare in un hotel scassato e chiedere una stanza, una qualsiasi. Andare a fare i sopralluoghi a teatro perchè non sia mai non so dov'è lo stage door prima di andare!! Non capire un cazzo con la gente che ci parla in Fiammingo. Visitare la città in un giorno, girando senza meta. Vestirsi come se stessimo andando alla grandissima serata della ns vita ed assistere ad uno spettacolo di cui non capiremo niente se non quello che già sappiamo del capolavoro di Hugo, del film della Disney e del musical in italiano di Cocciante. Tutto solo per poter dire poi a Tim: brilliant performance, I liked ur costume LOL Passare per pazze sclerate, una volta nella vita, visto che mi sono costruita un mondo di fanatismo pulito e rispettoso nel mio club. Ma per Tim sono quella pazza Italiana che mi segue e non capisco perchè. Probabilmente, a dispetto di ogni misura, lui troverebbe meno strana, rispetto a Mark, una mia apparizione in questo modo. E poi, una volta che ho fatto 12 ore di macchina, col cavolo che non gli parlerei! ahahhaha mi ci appenderei al collo! Puoi arrossire quanto vuoi, tesorino... sono in follia mood. Prendere un aereo e venire a Londra apposta non è stato abbastanza fuori come cosa. Ho le mie amiche lì e tendo sempre a darmi un alone di sanità mentale. Ma questa sarebbe stata mitica.
Ecco, sto usando il condizionale perchè oggi, dopo tutti gli entusiasmi di ieri, le mie care, migliori amiche, mi hanno spento.
I soldi, non i soldi, il freddo, i km, la macchina... in pratica, mi sono ritrovata da sola con la mia follia, col mio entusiasmo e con la mia grandiosa idea. Come se poi avessi chiesto loro di cacciare i soldi per il viaggio o per l'ostello della gioventù sgangherato in cui avremmo dormito un paio di giorni.
E questa è stata la goccia. Hanno fatto come faceva Francesco, solo con tempi di reazione + lunghi. Lui ci metteva un'ora a tirarmi fuori tutti i problemi, e, se non ce n'erano,a crearne di inesistenti. Loro ci hanno messo mezza giornata. Maggrazzie!

E così è iniziata la mia serata di riflessione, che in realtà poi erano giorni che pensavo su alcune cose.
La gente si crea problemi. La gente non ha entusiasmo. Direi che, in fondo, la gente vola basso e vive in un pessimismo cosmico che manco Leopardi.
Non dico che dobbiamo tutti aspirare a chissà che. Ma cazzo, se c'è una cosa che mi fa incazzare è l'immobilismo. Io, almeno, quando non faccio un cazzo per migliorare me stessa e la mia vita, lo ammetto che sono io a non agire.
Intorno a me, invece, vedo persone che si piangono addosso, ma poi, nei fatti, ti accorgi che non stanno facendo niente per portare avanti le loro vite.
Il mio sentimento di "sono fortunata" perchè la ruota mi sta girando bene, si è trasformato in una sensazione di fastidio nei confronti degli altri, gli altri che prima mi parevano sfortunati, e ora mi paiono sfaticati.
Capisco i problemi reali, quelli si, li capisco e ti do una mano. Ma se mi vieni a dire che non hai soldi e non trovi lavoro, e non lo stai veramente cercando, bè, vai a cagare. Se mi vieni a dire che non trovi un ragazzo, e non hai amici, ma non esci mai di casa, e non ti prendi cura di te stessa e del tuo aspetto, ma da chi lo vuoi? Se mi dici che io so fare tante cose che tu vorresti saper fare, e non capisci che non sono nata mica imparata, ma ho studiato, e vissuto, e viaggiato, e a te non va di farlo.... ma che pretendi? Se ti fossilizzi su una cosa, vivendo solo per quella, e tralasci tutti gli altri aspetti della tua vita, e poi ti lamenti che non hai un lavoro, non hai niente, e a 30 anni vivi ancora coi tuoi genitori... ma come osi???
Ovviamente sto parlando di persone perfettamente in grado di intendere, di volere e di muoversi in maniera autonoma.
Storie d'amore che non vanno, per motivi vari, e tu che ti fai le croci per loro, perchè pensi che un sentimento deleterio così non è amore. Ci sono passata, e non ci passerò mai +. La gente dovrebbe capire quando sbattere i partner fuori dalla propria vita, quando l'amore non c'è o non basta e quando la storia è un male + che un bene. La sofferenza sta bene prima e dopo un rapporto, non durante. Bisogna stare con una persona perchè ci fa stare bene SEMPRE, non solo nei momenti idilliaci. Se il/la tuo/a partner ti fa piangere 20 giorni su 30, io ci penserei.
Arrivare a 30 anni e non avere la patente, e vivere in un posto in cui attorno a te non c'è un cazzo, e lamentarti perchè non hai una vita sociale di nessun genere... bè, io ti dico cazzo vatti a prendere la patente e poi ne riparliamo!
Se stai mandando a cagare il tuo sogno perchè mezza cosa è andata storta e tu non hai voglia di lottare per andare avanti... non mi venire a dire che è la vita. E' una tua scelta.

Insomma, sono delusa dal mondo che mi circonda. Ognuno ha i propri obiettivi nella vita, io sto lavorando per raggiungere i miei. Un passetto alla volta, ma qualcosa faccio. Intorno a me, la gente finge di vivere. O vive senza obiettivi.
Ottimismo, entusiasmo e gioia di vivere sono le parole + lontane possibile dalle persone che mi circondano, immobili nelle loro vite piccine, senza fare un solo movimento della mano per cacciare le mosche che girano intorno alla grande mmerda che stanno diventando. Perchè se smetti di sognare, e di fare, vai in putrefazione prima del tempo.
La mancanza di entusiasmo nella gente è una cosa che mi atterrisce da sempre. Perchè, tutte queste persone di cui ho parlato (e spero che qualcuno si sia riconosciuto e si stia passando una mano sulla coscienza), ripeto, non hanno problemi di sorta, se non quello di essere diventati pigri esecutori della propria recita quotidiana, senza lasciarsi prendere dalle cose belle che ancora ci sono, e senza credere realmente in quello che dicono e nei progetti che fanno. Perchè se ci credi veramente, ti fai il culo per raggiungerlo, perchè se sai che nella vita le cose brutte te le danno aggratiss e frequentemente, quelle belle cerchi di costruirle e coglierle se le vedi sulla strada. Perchè sai che le cazzate vanno fatte, e + cazzate sono + saranno belle. Perchè è vero che bisogna essere delle persone mature e responsabili, ma non dei robot. Perchè se mantieni il tuo vivere e la tua mente ad un livello basso, la vita ti porterà ancora + in basso.
Credo non sia stato un caso che quando mi sono accontentata di avere un ragazzo bravo che mi avrebbe sposata, anche se non era quello che volevo, mi sono depressa.
Credevo di essere in mezzo a persone come me, e invece mi rendo conto, di nuovo, di essere l'eccezione.
Qualcuno, sentendo dell'idea folle che mi era venuta, mi ha detto che era una cosa assurda. Non ci do peso, perchè so che quei qualcuno sono persone che non sanno campare. Che si sono legate a doppio filo ad un'esistenza priva di voli di ogni sorta, priva di emozioni forti e di quel poco di follia che ti basta ad accendere la scintilla per sentirti vivo.
Perchè, ditemi voi, come si fa a sentirsi vivi se tutti i giorni fai le stesse cose alla stessa ora per 5, 10, 15, 20 anni? 7 giorni di vacanza l'anno non bastano, se non hai la pazzia necessaria a rendere ogni giorno un po' speciale.
Non sono molto sicura di quello che ho scritto stasera, so solo che non sopporto le persone che, in questi giorni, si lamentano di cose che potrebbero cambiare solo loro, e non fanno niente per muoversi verso la risoluzione.
Spero, un giorno, di incontrare almeno un'altra persona come me. Per non sentirmi + così sola in questo ottimismo entusiastico che mi contraddistingue.

giovedì 21 gennaio 2010

21 dicembre - 21 gennaio

Il primo mese di inverno è passato velocemente, esattamente come avevo previsto. Le giornate si allungano sempre di più e devo dire che nell'ultima settimana, nonostante il vento e il freddo (non eccessivo, oscilliamo cmq intorno agli 8-10 di giorno), il tempo con noi è stato clemente. O sarà che sono di buon umore e quindi vedo sempre il sole, anche quando non c'è!
Speravo che questo primo mese passasse in fretta, perchè se fosse stato lento avrei avuto tempo per pensare all'anno scorso, a due anni fa... dopotutto, gennaio è un mese positivo nella mia vita. quest'anno poi ci siamo dati parecchio da fare, su 10 buoni propositi sono avanti su 8.. una buona percentuale, se si pensa che gli scorsi anni ci sono voluti mesi prima di ingranarne due o tre su 10... mai portato a termine nessuno, credo!
Quindi diciamo che va bene, benone anzi, e che spero di non perdere il ritmo!

mercoledì 20 gennaio 2010

Ieri...

Ieri, al corso di scrittura creativa, ho imparato delle cose, o, semplicemente, ho riflettuto su delle cose.
Ho riflettuto, mentre ci spiegavano come si compone una storia, e ho realizzato che i miei romanzi vanno avanti proprio così anche se non ci pongo attenzione. Cosa ci faccio in un corso di primo livello, non lo so! Ho capito che non mi riesce di scrivere cose che non siano fatti della mia vita se mi dicono di scrivere in 10 min in mezzo ad altre persone... ho sempre scritto da sola, nel mio piccolo nido... nella mia stanza che è sempre la stessa da quando avevo 7 anni, e ho quasi paura che il giorno che cambierò scrivania, non mi riesca + nulla.
Sarà che ormai la cosa che scrivo + spesso è il blog, o sarà, come dice Antonella, la ns guru, che è il percorso e quindi all'inizio scriviamo tutti cose personali... anche se, che diamine, credo che nei romanzi io abbia scritto ad un livello leggermente + avanzato: alcuni fatti che ho scritto non sono altro che simboli di cose che accadevano nella mia vita mentre scrivevo, o che erano accadute poco prima, è vero, ma solo io che lo so posso pensarlo. A nessun altro che non conosca la mia vita verrebbe in mente tanto facilmente.
Cmq, ieri sera come al solito ho osservato le persone che ci sono al corso... amo osservare la gente, non ci posso far niente, dall'osservazione traggo sempre qualche spunto, anche a livello inconscio, che sia di riflessione o di scrittura. E, ora che devo scrivere una storia al giorno per tutta la settimana, bè, mi servono proprio spunti!
Siamo un gruppo numeroso, e sto cercando di entrare nelle dinamiche, oltre che di essere accettata da persone che hanno seguito un percorso insieme per tre mesi. Noi New Entries siamo un po' svantaggiati, anche se io meno degli altri. E' la mia capacità di fare amicizia anche coi sassi, non ci posso far niente. Quando penso che 10, 15 anni fa non era così, sorrido di me stessa.
Anche ieri, Miss Speciale, come abbiamo soprannominato la ragazza a cui ho accennato la scorsa volta, ha attirato particolarmente la mia attenzione. E non solo perchè era vestita in modo ancora + britchic dell'altra volta, ma perchè era seduta accanto a me, o meglio, c'eravamo io e lei e una sedia nel mezzo. Fin qui niente di strano, anche io quando mi sono dovuta scegliere la sedia, mi sono messa ad una sedia vuota di distanza dal mio vicino, per non attaccarmi troppo, e per non far vedere che cmq mi isolavo sedendomi in un posto dove c'erano tutte sedie vuote (facciamo lezione in cerchio, quindi le sedie si riempiono mano a mano a partire dal punto scelto da Antonella, ad ala attorno a lei)... ma il bello è stato che si è seduta, proferendo un buonasera quasi impercettibile, ha aperto la propria borsa, ha tirato fuori un libro, e si è messa a leggere per tutti i 10 min precedenti la lezione, senza parlare con nessuno e senza rispondere ai saluti di chi entrava. Le ho rivolto la parola un paio di volte per chiederle se voleva i biscotti che una delle ns colleghe aveva portato per tutti, ha risposto e anche sorriso quando l'ho chiamata per nome (wau, mi ricordo il suo nome, allora è vero che è importante! Il punto è che io ricordo i nomi abbastanza facilmente, quando lavoravo alla magic molti miei colleghi si sconvolgevano perchè imparavo i nomi di 20 bambini, e in 10 min) ma senza mai guardarmi in faccia. E, ho notato, non guarda mai nessuno, nemmeno quando commenta magari uno scritto o prende la parola. Come se noi non esistessimo... ci sono lei, il suo libro, il suo quaderno e la penna.
E' andata via senza salutare, e io continuo a chiedermi che cosa celi una persona così singolare. Mi attraggono le persone strane, lo ammetto. Trovo che siano interessanti da scoprire. Indipendentemente dal fatto che poi siano di merda o di cioccolata. Mi sa che ho trovato un nuovo obiettivo nella mia vita psicologica.
Poi, appena entrata ieri, Rossana, una signora che la scorsa volta era seduta accanto a me, abbastanza simpatica ma che devo ancora inquadrare, come tutti gli altri, d'altronde, ha esclamato "Eccola!" e io ???? Ok, con questo ho capito che stava parlando di me con un'altra collega e con Luca, il fantasma detentore della mailing list del gruppo, che la settimana scorsa era assente.
Il quale mi ha porto la mano e si è presentato. In quel momento, ho avvertito che ero davanti alla persona che, in quel gruppo, ha normalmente il ruolo che ho IO in altri gruppi. Due leader naturali nella stessa sala, te ne accorgi anche solo dalla stretta di mano e dal modo in cui ti guardi. Bene. Per ora ci stiamo ancora annusando, come i gatti... e litigandoci i momenti di gloria, anche se personalmente mi autoescludo per alcune cose, perchè rispetto l'opinione di chi quel corso lo sta seguendo da prima di me e ha studiato cose che io so, ma che non dovrei sapere. D'altronde, gli scritti che mi interessano di più sono quelli di Miss Speciale, dove, a quanto pare, sono l'unica a riuscire a cogliere sfumature personali e psicologiche. E quindi non parlo, anche se mi sembra che Antonella si diverta a punzecchiarla. La scorsa settimana le ha detto che era troppo criptica, stavolta, che si è impegnata a scrivere qualche parola in +, probabilmente memore della critica di 8 giorni prima, le ha detto che la storia sarebbe stata meglio + breve. Non le sta simpatica, credo, infatti ogni volta che le chiede di leggere le chiede il nome, dicendo di non ricordarlo. Che lo rimuova inconsciamente per antipatia, o lo faccia apposta, il messaggio è quello.
Io me la cavo, diciamo. I miei scritti, che mi paiono merde perchè scritti di getto e narranti eventi della mia vita, riscuotono un discreto successo tra i colleghi e presso Antonella, e, a livello di socializzazione, sono stata ammessa nei discorsi della classe 2009 che si lamentavano delle New Entries; quando ho fatto notare che ero anche io nuova, mi è stato risposto: "Ma tu si vede che sei preparata, che sai le cose e che scrivi. Si vede da come scrivi." E, se potessero vedere il mio quadernone, dal fatto che invece di prendere appunti scrivo riferimenti al mio romanzo e il nome del mio amore disperato e perduto. Ah, il bello di non essere sempre su Fb! LOL
Comunque, tutto questo significa che sono stata ammessa a pieno diritto tra loro. Se non fosse per Luca... ho come l'impressione che se non ci coalizziamo, spaccheremo presto il gruppo. Magari mi sbaglio però. Vorrei stare tranquilla, almeno mentre scrivo!
Ieri, al corso di scrittura, ho imparato questo. Ma ieri è stato anche il giorno in cui ho consegnato la tesi al professore. Certo, di lavoro da fare ce n'è ancora tantissimo. Ma ce la facciamo, stavolta l'accordo è stato fissato: in primavera avrò la mia laurea, e potrò adornarci un buco libero di muro, se lo trovo. Mi è rimasto solo il pezzo accanto al condizionatore, sopra la libreria. Ma immagino che, per quando mi daranno la pergamena vera e propria, io sarò emigrata altrove. Mi accontenterò quindi di esporre la minipergamena che ci danno alla discussione, e di tenere lo spillino d'argento sempre sul mio cappotto. E' l'unico motivo per cui mi laureo, quella spilla. La voglio anche io!
Non credo cozzerà con lo spillino del club e col mio poppy quando, a novembre, ci sarà la settimana della memoria per i caduti.
Inoltre, sto dimagrendo. Ma questa è notizia di oggi. E Tim a quanto pare ha un ragazzo, e questa è scoperta di qualche giorno fa.
Un po' triste, un po' delusa, ma liberata senza volerlo. Se sei innamorato di qualcun altro, per me vale di + di qualsiasi altra cosa. Vi vorrei far vedere l'occhietto a cuoricino che ha nella solita foto che trovo per caso, anzi, non troppo per caso. Lo stesso che potevate ammirare nella mia faccia un anno e mezzo fa, anzi, fino al 6 febbraio scorso.
Quello stesso sguardo, l'ho immaginato rivolto a me per un anno. Questa è stata la parte triste della cosa. Sapere che non era per me. La delusione è stata dovuta all'illusione che da sola, e con l'aiuto di amiche troppo ottimiste, mi ero fatta: che, visto che da tanto tempo era solo, magari avrebbe aspettato me. Illusione stupida, ma che ci volete fare? Bisogna crederci sempre, se no non ha senso!
La liberazione, invece, deriva proprio dall'illusione svanita. Non mi hai aspettato, anzi, hai fatto la tua scelta. Bene. Allora io porto avanti la mia vita. Sono io che ti lascio indietro, adesso. Tu ti sei fermato con qualcuno che non sono io, e lo accetto. E ti supero. Strano, come il cervello faccia questi balzi. La mia decisione è presa, anche se ci riflettevo su da un po', anche se il sentimento scemava. Ti lascio dove sei, finalmente. Non cercherò di cambiare le cose, perchè le cose si cambiano in due, se quello che cerchi è una relazione umana con qualcuno. Non è giusto nei confronti di me stessa continuare a pensare a te, se te pensa a qualcun altro. Finchè non c'era nessuno, potevo pensare di attirare la sua attenzione anche da qui. Ma mettermi a lottare contro l'occhio a cuoricino, per me è ancora peggio che cercare di correggere il difettuccio di fabbrica datogli da ns signore. amen.
Così Tim è libero di andare, o meglio, di restare dov'è. D'altronde, a ben pensarci, non mi ha mai dato segno di volersi muovere, non verso di me. Qualcuno direbbe che mi ha usata per i suoi loschi affari, lo ha fatto fino a ieri, ieri quando, appunto, che strana coincidenza, io ho scritto uno stato di Fb dedicato a lui, e al fatto che per un anno c'ero stata io a ricordargli di aggiornare il sito e quant'altro, e che ora che non c'ero +, speravo che prima o poi qualcuno gli facesse notare che Natale era passato e che aveva un altro ingaggio (sul suo sito campeggiava ancora la news che questo natale avrebbe fatto dick w.), e, magicamente, il suo sito viene aggiornato.
Mi leggi ancora, allora, anzi, ti vieni a spulciare la mia bacheca, ora che, per un'amicizia in comune, possiamo farlo l'uno con l'altra, e ti diletti col traduttore di google. O, a scelta, con tuo cugino Giovanni, che di italiano, oltre al nome, ha anche le origini.
Ma penserò che sia una coincidenza, nonostante alle coincidenze io non creda molto, anche se resta una grossa soddisfazione.
Per assurdo, la mia vita sta andando avanti senza che io lo abbia voluto, nè richiesto, proprio adesso che mi pare che niente abbia un senso. E' il punto di non ritorno della storia, o forse l'ostacolo che ci immette nel vivo, questo mese di gennaio in cui accadono cose per la prima volta dopo mesi. Lo scopriremo solo vivendo.

sabato 16 gennaio 2010

Non capisco...

Avrei dovuto scrivere tutti i giorni, ma non l'ho fatto. Non ho voluto, o non ho potuto, che importa?
Volere è potere, tutti mi dicono così... ma c'è qualcosa che voglio veramente, nella mia vita?
Il prof mi ha spostato l'appuntamento di una settimana, ma mica ne ho approfittato? Mi trovo qui, a meno di 72 ore dall'appuntamento, con in mano qualcosa, pochissimo, che per me è sempre il nulla... sono troppo discontinua in tutte le mie cose, talmente discontinua che ogni volta devo ricominciare daccapo, ogni volta voglio ricominciare daccapo, perchè è passato talmente tanto tempo che non posso riprendere da dove avevo lasciato.
Sono passati così 4 anni per la tesi, 3 anni per la dieta, due anni da quando ho finito di scrivere le bozze di Tutto Cambia, e così via.
Non finisco mai quello che inizio, e se lo finisco resta sempre imperfetto, e non lavorerò mai per portarlo a perfezione.
Ma di cosa ho paura? Oggi Mara mi ha taggato su Fb in una nota con un brano di Nelson Mandela, in cui diceva che la paura + grande dell'uomo non è fallire, ma brillare.
Se questo è vero, allora io sono una cretina, perchè non faccio altro che dire che voglio essere meglio di questo, di quell'altro e di me stessa, e poi mi faccio bloccare appunto dalle potenzialità. Adoro stare al centro dell'attenzione, ma faccio di tutto per non spiccare. Voglio terribilmente migliorare, ma non riesco a lavorare per farlo.
E' così da qualche anno e non trovo una via per uscirne. Nemmeno fare delle cose mi aiuta, perchè se ingrano a farle inizio banalmente a lavorare al di sotto delle mie capacità... Mi è successo scrivendo Andrea: + le ragazze leggevano mano a mano, + ricevevo complimenti, + scrivevo peggio. Che cosa farò quando avrò un lavoro, allora? Mi farò licenziare? O me ne andrò io direttamente, come ho fatto nel 2006, preferendo continuare un lavoro part time di cacca alla magic, adducendo come scusa con me stessa il fatto che mi pagavano subito, invece di tenermi un lavoro a contratto dove stavo ingranando e avrei potuto fare carriera?
Quante volte ho smesso di fare cose, rinunciato a farne altre, dicendomi che dovevo studiare/lavorare e poi non facendo nessuna delle due?
Io, veramente, non mi capisco, e non mi capisco da anni.
Mi guardo indietro, mi guardo avanti, e non trovo una sola cosa per cui vorrei veramente lottare. Ce n'era una, una sola, e mi ha delusa e devastata. Ora, che non c'è nemmeno + lui, se mai c'è stato, visto che a volte tentenno anche su quello perchè, se davvero l'avessi voluto, non avrei fatto di meglio delle figure da deficente che invece ho fatto???
Attorno a me, ovunque, ho amici che passano guai. Non ne sento uno solo felice in queste settimane che hanno dato inizio al 2010, e chi non è infelice è in stand by, in attesa. Come me, ma, stranamente, la vita in questi primi 16 gg dell'anno, ha iniziato a girare... piccole cose, certo, ma sempre meglio di niente. La gente fatica a trovare uno straccio di lavoro, io ho cmq le ripetizioni di Inglese che sono diventate in questi giorni motivo d'orgoglio, visto che Violetta è notevolmente migliorata da ottobre ad oggi, e nell'ultimo compito ha fatto solo due errori, anche abbastanza stupidi. Sto stringendo la cinghia come non avevo mai fatto, sono diventata brava a conservare i soldini... anche se gennaio lo vedo tragico! Non mandavo un Cv in giro da secoli, da qnd qst estate mi ero fissata a cercare un lavoro, senza sapere nemmeno bene il perchè. E mi ritrovo in congratulations mood e all'interno di un processo di selezione... e so che, se ci sono dentro, è per quello che sono e che ho fatto in passato, ma ora dipende da me... certo, non solo da me, ma fifty fifty.
Se non mi laureo, non posso. Se non dimagrisco, non posso. A un passo dal possibile, mezzo passo da una delle principali cose necessarie per ottenere quella che è l'unica cosa fissa rimasta da quando l'ho pensata, l'unica cosa verso cui stanno convergendo i miei pensieri, e, per quanto ne so, quelli delle mie due amiche: il countdown per Londra.
Erano messe in ordine così, nell'elenco delle 6 priorità: Laurearmi, Dimagrire, Lavoro.
Ora che Lavoro, che veniva al terzo posto, potrebbe arrivare nella mia vita, cogliendomi impreparata sulle altre due, ed essendo ahime consequenziale alle altre due, che gli sono propedeutiche, non so nemmeno se voglio davvero emigrare, a sto punto, perchè nemmeno questo serve a sbloccarmi.
Mi sembra sempre tutto troppo lontano, troppo irraggiungibile ed out of reach.
Dovrei ricordarmi di approfittare dei mesi in cui penso di poter governare il mondo, invece di sprecarli a fantasticare sul kamasutra e i biscotti. E nemmeno posso pensare di trovarmi un deficente qualsiasi di cui innamorarmi, perchè non mi innamoro mai del primo deficente.
CHE CASINO!!!
Vabbè insomma, il mio tea è finito e così anche la mia pausa... qualcosa mi dice che è meglio che ritorni al maledetto libro di net semiology... ho terribilmente voglia di cioccolata, ma non ne ho... ho solo degli spuzzosi wafer a nocciola... credo che se ne mangio solo uno, non assumerò troppe calorie da danneggiare la dieta!!
Ci aggiorniamo presto, o miei lettori... spero con buone nuove, qualunque esse siano!

mercoledì 13 gennaio 2010

Uscire di casa...

Non è stato facile, devo ammetterlo.
Non è stato facile pensare a cosa indossare, decidermi ad uscire di casa.
Non è stato facile combattere contro me stessa e dire: senti, questa cosa la voglio fare e la farò.
Ma ce l'ho fatta e, nonostante il mio cervello che continuava a mandarmi ansia e senso di inadeguatezza, mi sono buttata qualcosa addosso, messa un filo di trucco in faccia, preparata la borsa e scesa di casa alla volta del mio primo incontro al corso di scrittura creativa.
Pensavate chissà cosa dovessi fare, vero?
In realtà mi succede questo ogni volta che devo uscire di casa e confrontarmi con altre persone che non conosco.
Il mio cervello inizia a mandarmi stati di ansia legati sia all'evento in sè che ad altre cose. Ieri, ad esempio, mi faceva pensare che per andare al corso avrei perso tempo da dedicare alla tesi. Il che era vero, ma non mi sono fatta imbrogliare: sapevo benissimo che poi sarei rimasta a pensare a chissà cosa, e non avrei studiato cmq!
Eliminato quel pensiero, ha iniziato a farmi sentire brutta e grassa, e a farmi impazzire per scegliere cosa indossare.... per superare quello, ci è voluto un po' di più. E' vero che nel mio armadio ormai non mi va quasi + niente... quello che non mi sta stretto, mi sta largo, i miei maglioni preferiti tutti nella cesta dei panni sporchi in attesa del bucato del giovedì... Non sapendo che tipo di persone e di ambiente avrei trovato, poi, andavo ancora di + in paranoia.
Ma ce l'ho fatta. Appena scesa di casa, il mio cervello ha cercato di fermarmi con attacco di panico e successivamente accenno di cervicale da nervoso: mi viene sempre, la riconosco perchè inizia a tirarmi dietro le spalle, al contrario della cervicale "pura" che mi viene e basta!
Mi ero anche abbastanza intossicata vedendo che il mio cappottino grigio ancora non mi si chiude a dovere, dopo 5 kg in meno... ne servono d'altronde altri 10 in meno per tornare a febbraio 2009, altri 5 per ottobre 2008... quando, appunto, ho comprato il cappottino.
Forse per San Valentino riuscirò a metterlo, in un'altra macabra celebrazione del mio disperato amore... lo stesso cappotto di quando ci siamo incontrati, nell'anniversario del giorno in cui hai smesso di cagarmi... ma non importa, passiamo avanti che qua tutto scorre(il tempo soprattutto!)!
Bene, sono arrivata alla vesuviana ed ho aspettato il treno al tel con Elisa...giusto per farmi fare compagnia e per ringraziarla del cd bellittimissimo che mi hanno regalato lei ed Anny!
E un po' perchè avevo bisogno un attimino ancora di stare nel mio mondo...
Non è così facile uscire di casa quando ti sei abituato a fare tutto via pc e la tua autostima è scesa a livelli minimi!
Un attimo eh, non sto dicendo che sono un caso disperato, solo che mi faccio molti + problemi rispetto a qualche anno fa... anche se non ne capisco il motivo! Dev'essere colpa di quello che, appunto, ho vissuto in questi anni, ma devo smetterla mioddio!
Insomma, arrivata a Napoli ho preso la metro e poi ho chiesto info per sapere la strada... e camminavo camminavo aho mi pareva di non arrivare mai!!!
Insomma... per fortuna ormai non mi faccio + problemi a chiedere info e bussare ai citofoni uhuhuh 10 anni fa questa cosa mi avrebbe mandata in crisi... meno male che su alcune cose ho lavorato! LOL
Arrivata ho iniziato a socializzare con gli altri iscritti... per fortuna in questo non ho mai avuto problemi, a parte per i rapporti one to one... lì se acchiappo una persona che non parla sono cavoli amari, perchè sto zitta anche io a meno che non mi si dia il la... ma per fortuna in un gruppo c'è sempre qualcuno che parla!!!
L'incontro è stato molto interessante e mano mano mi sono anche rilassata, tanto è vero che quando siamo arrivati finalmente alla parte pratica, sono riuscita tranquillamente a scrivere per i 5 min che ci avevano dato... anzi... mi sono parsi pure pochi!
Ma sono stati 5 min di concentrazione pura, come non ne avevo da tempo... è assurdo pensare che sono volati, e cmq ho realizzato per la prima volta che ci metto 5 min a scrivere a mano una facciata di un foglio a4!
LOL
Non mi ero mai cronometrata quando scrivo... di solito scrivo per ore ed ore facendo altro nel mentre... vago per la stanza, canticchio... leggo... rileggo... chatto... uhuh
Cmq da oggi devo scrivere un pochino al giorno... quindi... visto che la cosa che scrivo di + è questo blog... preparatevi, o miei lettori! Una delle prime regole che ci hanno dato ieri è stato che bisogna scrivere sempre, per non perdere l'abitudine... con costanza!!! Eccomi quindi ad applicare questo nuovo insegnamento... per ora solo qui, e alla tesi... poi chissà!
Un'altra cosa che devo fare è appuntare tutto quello che sogno o che cmq mi viene in mente appena sveglia su un taccuino da tenere vicino al letto, in quanto il materiale onirico è spesso ottimo materiale di scrittura. Non a caso, io scrivo di notte e quello che scrivo è di solito frutto dei miei pensieri mattutini/notturni nel letto. Molti dei miei colleghi già appuntano queste cose da anni!
I miei colleghi di corso... bè, sono parecchi, e non li ho inquadrati ancora... Ovviamente, c'è sempre qualcuno che spicca. C'è sempre qualcuno che attira la mia attenzione, e stavolta la mia attenzione era stata attirata, ovviamente perchè lei stessa cerca di attirarla, da una nuova iscritta al corso come me... credo abbia al massimo 20 anni, è molto carina e silenziosa, veste in modo molto Brit ed è per questo che l'ho notata appena è entrata.
Dietro il suo silenzio, però, non si cela la timidezza. Lei è convinta di essere migliore di tutti noi. Eppure è lì a seguire lo stesso corso di noi poveri sfigati. Quindi, non ne sei proprio convinta. Quando abbiamo fatto il giro di presentazioni, ha detto che le piace pensare di essere speciale, e che ogni parola che esca dalla sua bocca, o penna, lo sia. Sarà per questo che non parla, ma io dietro ad un'affermazione del genere ci vedo molta insicurezza. Antonella, la ns "guru", le ha fatto notare che era un'affermazione importante e lei ha risposto con candore che lo sapeva.
Quando abbiamo letto i nostri scritti, devo ammettere che il suo era uno dei migliori(il mio faceva cagare,a mio avviso!), anche se quasi nessuno è arrivato a capirlo perchè scritto in modo criptico e contorto. Sono abituata a salti di topic e temporali, lo faccio anche io. L'ho trovato molto bello, ma vuoto, nonostante abbia colto immediatamente l'impersonificazione tra la protagonista dello scritto e lei stessa. D'altronde, saper usare le parole, non vuol dire saper comunicare. E' stata l'unica lettura su cui non ho espresso un'opinione. Mi piace e non mi piace, questa ragazza. Forse l'ho già scelta come mia competitor principale, perchè, in fondo, anche io penso di essere speciale. Solo che non vado in giro a spiattellarlo in faccia a chi non lo è.
Come amano spesso dirmi le mie amiche, tu sei troppo umile e troppo severa con te stessa. Meglio così, almeno io non frano se sbaglio, e non mi sento 15 persone parlottare dietro quando apro bocca. 15 persone tra i 16 e i 60 anni... che si domandano chi cazzo ti credi di essere.
Uscita del corso ho continuato a socializzare con due ragazzi che facevano la mia stessa strada, poi ero di nuovo in metropolitana con i take nelle orecchie e mi sono accorta di quanto mi fosse mancato uscire di casa e mischiarmi alla gente, e di quanto sia diverso dall'uscire in macchina.
La macchina, almeno per me, è un'estensione di casa. Fa parte del mio mondo, sono al sicuro lì dentro molto di più che camminando a piedi esponendomi agli occhi degli altri.
Scendo le scale, entro in garage, salgo in macchina, arrivo dove devo arrivare, scendo, entro dove devo andare, esco, di nuovo in macchina, a casa.
Non è realmente uscire, tranne se il posto dove devi andare non è pieno di gente.
Anche il lettore mp3, che mi è tanto caro, è diventato un modo per portarmi dietro la casa. Ti isola dal mondo, da parte di esso, almeno. Dai suoni, e anche dagli approcci degli estranei. Credo che uno dei motivi per cui a Londra mi hanno fermata 3 volte in una settimana, è perchè giravo senza il lettore nelle orecchie, anche quando ero da sola. E' stato uno dei primi consigli che ho dato a Silvia, quando si è lamentata che nessun ragazzo mai la approcciava. Prova a non tenere il lettore mp3 nelle orecchie durante la pausa pranzo. Ha funzionato.
Mi era mancato, uscire di casa. Mi era mancato osservare la gente, correre di qua e di là, salire e scendere scale... mi era mancato il freddo, mi era mancata la signora che sul treno non si siede accanto a un ragazzo africano... peggio per lei, signora, in tutti i sensi, perchè ha un cervello come una gallina e perchè il posto, allora, me lo prendo io!
Mi era mancato perfino il freddo che ti taglia la faccia, e sono stata contenta che fosse gennaio. Preferisco quello, ai piedi congelati per la circolazione bloccata seduta al pc.
E' strano pensare come per anni sono andata in giro senza sentire il peso dei mezzi in ritardo, dello stress, ed ora debba fare uno sforzo su me stessa per convincermi a camminare tra la gente. Qui, almeno, perchè a Londra è tutta un'altra storia. E ancora non riesco a capire il perchè, ma so che è il motivo per cui vado.
Tra mezz'ora dovrò prepararmi per andare al cinema... uno dei pochi posti in cui vado senza problemi: macchina, cinema (allo scuro in una sala in cui tutti sono presi dal film, e quindi nessuno ti guarderà...ciononostante, vado sempre vestita bene... cmq mi da da pensare!),macchina, casa.
Forse dovrei cambiare i buoni propositi... non basta scrivere che devo uscire almeno una volta alla settimana... devo cercare di lottare contro il mio senso (infondato!!!) di inadeguatezza... Non sono la tipa che anche se in sovrappeso va in giro vestita di lycra aderente, quindi di che cazzo mi vergogno? E' colpa di Francesco e dei suoi milioni di:"ma che devi fare con sta maglia? ti si vede la panza/il seno/il culo/i fianchi/qualsiasi altra cosa" in quel momento fosse minimamente in vista nel mio corpo, anche quando pesavo 65 kg!
Voglio dire... con tutto il rispetto, ma lui non si vergogna di portare in giro quel naso a pippa che tiene... e di sicuro non può mettersi a dieta per scenderlo!
A proposito di dieta, ho finalmente FAME (oggi non mi sentivo bene e non mangio niente da ieri sera), quindi vado a cibarmi di qualcosa prima di scendere.
Buona serata a tutti, miei cari lettori.
E speriamo finalmente di risolvere tante cose in questo 2010!!!

venerdì 8 gennaio 2010

E' notte, fa freddo...

e non posso stare a letto se no soffoco per il raffreddore!
Ma il bello di tutto questo è che, dopo due ore a rigirarmi cercando un modo per respirare, non solo mi sono resa conto che ormai avevo superato la soglia del sonno e quindi, per stanotte, ciao ciao dormire, ma mi sono appena resa conto della causa improvvisa del mio malanno, che, non avendo io preso freddo, per tutta la giornata non mi ero riuscita a spiegare: ho bevuto dalla stessa bottiglietta di Annalisa, che sta ancora raffreddata da giorni!
Il raffreddore è una delle malattie incurabili, non esiste niente per curarlo, devi solo fargli fare il proprio corso, e, a quanto pare, è contagioso anche negli ultimi scampoli di catarro!
Ma dove la trovate una più scema di me?
Vabbè... almeno trovo il tempo di scrivere a voi, cari lettori... e magari tra un'ora o due finalmente sarò distrutta e potrò crollare a letto!
Cmq ogni anno mi stupisco dei fastidi del raffreddore... non è possibile che me ne dimentichi sempre!
Vabbè, passiamo ad altro.
L'anno nuovo è iniziato con un vento fortissimo... ogni mattina, sentendolo soffiare forte, pensavo che stava spazzando via il 2009, un anno pessimo sotto molti aspetti, ma nel quale ho imparato molte cose, purtroppo sulle mie stesse spalle.
Troppe persone mi hanno deluso, e, come se non bastasse, la vita mi ha dato delle batoste non indifferenti. Ma non voglio scrivere un post lamentoso, rammentando tutte le cose brutte. Tanto ce ne saranno anche nel 2010, anche se spero che quelle buone, i successi e le cose finalmente portate a termine, offuschino il malumore che sicuramente accompagnerà qualche giornata. Non si possono avere 365 giorni di solo sole, per quanto uno ce la possa mettere tutta a vedere solo sorrisi.
Spero solo che le persone che mi sono cadute dal cuore se ne rendano conto, anche se ormai non mi importa nemmeno + di riaverle nella mia vita come c'erano prima.
A quanto pare, il 2009 mi ha insegnato a buttare qualcuno fuori dal mio cuore prima che il rapporto tra noi arrivasse a morte naturale. Ed ho imparato che ci sono delle cose che proprio non mi si devono fare. E che quando è troppo, è troppo.
La prima settimana del 2010 è già passata, e come al solito, ci stupiamo sempre che non sia cambiato nulla. Personalmente, sapevo già che non sarebbe cambiata na cippa. Finchè non agiamo noi, non cambierà mai niente, ed è per questo che non ho voluto festeggiare il capodanno in pompa magna. Anzi, diciamo che non l'ho voluto festeggiare per nulla.
Festeggerò quando ci sarà qualcosa da festeggiare, quando avrò fatto qualcosa per me stessa. Non prima.
Intanto, la mia rehab da Tim continua, anche se, devo ammetterlo, nel riaccendere il pc in questa notte insonne, è stata la prima, e l'unica persona, di cui ho cercato la compagnia. E' qui che canta, il suo maledetto space è la prima scheda di questa finestra di explorer che ho davanti a me. E' qui che canta, ma non canta per me. Ormai sono sorda nei suoi confronti, ho solo bisogno di sentire la sua voce di tanto in tanto, per ricordarmi che esiste davvero, che non è stato frutto della mia immaginazione. Nel 2009, ho passato ore ed ore ascoltando anche solo le sue interviste, pur di sentirlo parlare. Fa così strano pensare che, dal vivo, io non l'abbia sentito parlare mai, perchè anche quando, le ultime volte, lui apriva bocca a pochissimi cm da me, non l'ho voluto ascoltare. Quando avevo desiderato ascoltarlo per intere ere geologiche, lui mi aveva risposto col silenzio. Io non ho fatto nient'altro che ripagarlo con la stessa moneta. Ho chiuso gli occhi, evitando il suo sguardo, ho chiuso le orecchie, per non riconoscere la sua voce, ho chiuso la bocca, per non aprire un nuovo bivio davanti a noi due. Forse, avevo semplicemente troppa paura che avremmo preso io la strada a dx e lui quella a sx. O viceversa. Non vedo non sento non parlo è stata la decisione più indolore e confortevole, in quel momento.
So che non posso farci niente, e che non ho fatto niente, ma una parte di me è ancora convinta che tutto il dolore che questa storia mi ha portato sia stato causato da me. Da qualcosa che ho detto, o fatto, dal mio amore per lui, dal mio essere come sono, e, infine, dal mio essere donna. Nel mio egocentrismo, non riesco proprio a concepire che magari è lui che è stronzo, o che è distratto, o che cavolo ne so. No... devo essere stata io la causa del mio male, anche se + ci ripenso, + mi rendo conto che di strano non ho fatto proprio nulla. Ma non posso entrare nel suo cervello. La sua amica ha cercato di convincermi in tutti i modi che devo scrivergli di nuovo, una sola volta, mi diceva, vedrai che ti risponde, fai solo passare un po' di tempo. Non voglio che mi risponda perchè lei gli chiede di farlo, ma + si avvicina la prima del prossimo spettacolo, + vacillo.
Spezzare il rituale, dopo un anno e mezzo quasi... non so se ci vuole + forza a scrivergli ancora, sapendo che avrò in risposta il silenzio o, alla meglio, due righi forzati dall'intervento di un'amica in comune, o starmene lì, aspettando che lui dimentichi il mio nome. Non ha ancora pubblicato niente sullo spettacolo, se non che era nel 2010 e ad Anversa... so date, orari e prezzi da un mese e mezzo, compresi i coprotagonisti. E' l'unico modo che ho di sapere cosa fa... è stato lui, col suo silenzio, a rendermi ossessiva. Non credo che ne uscirò così in fretta.
Eppure, dall'altro lato, a volte vorrei proprio che lui si scordasse di me. Cosa sono, cosa faccio, e tutto quello che non c'è stato tra di noi. che dimenticasse lo space, le mail, le parole belle, e quelle brutte che gli ho scritto... che dimenticasse gli sguardi in tralice, il rossore nelle guance, le parole che si mozzavano in gola.
Purtroppo, non credo sia così facile dimenticarti la tua unica stupida fan italiana. Peggio per me, per una volta facevo meglio a farmi passare davvero per inglese.
Alla fine, dopo un anno di follia totale, e di totale sofferenza, mi sono resa conto che la cosa che mi faceva, e mi fa ancora, più male, non è tanto il fatto che lui non possa amarmi, volermi o come volete intenderla voi. No. La cosa peggiore è stato il silenzio, lo scacciarmi a pedate dalla sua vita senza manco alzare il piede e dirmi fanculo. Perderlo, senza mai averlo realmente avuto, e senza nemmeno sapere il perchè... qualsiasi persona ci avrebbe messo una pietra sopra da mesi, ed io stessa, fino a pochi mesi fa, avrei saputo fare lo stesso. Ma non con lui. Una volta credo di aver detto, ad Annalisa, il vero motivo per cui non ho parlato con Tim i giorni successivi a quel maledetto colpo di fulmine. Il motivo per cui non ho forzato me stessa quando mi mancava il fiato e facevo la figura della 13enne idiota. Non ricordo se l'ho già scritto altrove in questo blog, se è così mi scuso ma sono le 5.30 di mattina e il cervello non mi va a dovere. Dunque, il motivo vero è stato che, per la prima volta in vita mia, mi sono cagata sotto di quello che potevo provare. Illudendomi che, non parlandogli, sarebbe rimasta una cotta idiota. Ma, se avevo paura, era proprio perchè era stato talmente sconvolgente navigare nei suoi occhi, che temevo il peggio. Bè, non temevo nient'altro che quello che poi è successo!
Non volevo innamorarmi, non così, non di qualcuno che viveva a migliaia di km da me... senza contare le scoperte di qualche mese dopo!
Non volevo dipendere da qualcuno, e sapevo, in cuor mio, che se ci cascavo del tutto sarebbe dipeso da lui ogni mio respiro. Quando la gente mi dice che non capisce, auguro sempre loro di non provare mai qualcosa di simile nella vita, a meno che non siano corrisposti allo stesso modo. Una forza del genere, che era scritta, per chi ci crede, nelle quadrature, congiunzioni e opposizioni dei pianeti dal giorno in cui siamo venuti al mondo, prima lui e poi io, non ti lascia fiato, non ti lascia senno, non ti lascia cuore per nient'altro.
Sono la vittima dei suoi occhi, della sua voce, e dei nostri temi natali, oltre che di me stessa e di quello che ho combinato in parte sapendolo e in parte non sapendolo.
Non avevo scampo, e alla sensazione di stupore della prima volta che, dopo aver calcolato il suo, ho incrociato i nostri temi natali per l'affinità e su tre punti veniva fuori l'amore a prima vista, si è sostituita una sorta di consolazione, che mi fa sentire meno stupida. Era scritto, da qualche parte, che se l'avessi incontrato mi sarei innamorata di lui, con intensa passione e sentimento profondo, come dice l'astrologa. Quello che però mi fa incazzare è che lui se n'è ben fregato delle congiunzioni astrali! Perchè devo essere solo io qua a vivere questa tragedia greca? E' pur vero che, poverino, anche lui in mia presenza ha dei sintomi strani, senza contare che non mi risponde ma non riesce a smettere di leggermi e, quando può, di rispondere in maniera indiretta alle mie richieste. E' pur vero che sono spuntati strani indizi in alcune canzoni, e che, quando è convinto che io non lo veda, non fa altro che fissarmi... e no, non sono io che mi sto flesciando, potete chiedere alle mie amiche che sono state presenti a queste sue performance di guardone.
La domanda, che sorge ancora una volta spontanea, è: perchè?
Ma di rispondermi da sola sono stufa, e quindi eviterò.
Mi è venuto pure mal di testa e quindi proverò a chiudere gli occhi e mettermi a letto... ormai sono le 6!
Vorrei solo sapere se sta bene in questi giorni in cui a Londra fa un freddo boia e lui dovrebbe partire... solo questo, ma non glielo chiederò mai!

mercoledì 6 gennaio 2010

La mia lettera aperta per i soci del Club

Pubblico anche qui, per chi non si trovasse a passare sul sito, la lettera di inizio anno che ho pubblicato nel Club.

Mi sento molto il Presidente della Repubblica nello scrivere questa lettera, ma mentre ero in bagno poche ore fa, pensavo agli ultimi tempi. Sarà stata la full immersion nei photobook che mi sono arrivati oggi (ancora grazie Vania! ^_^), ma, come avevo già scritto altrove, quando parlo di me non posso non parlare di Mark, non posso non parlare dei Take That. Ma, dal novembre del 2007 ad oggi, quando parlo di me, non posso non fare riferimento al Club, e quindi, non posso fare a meno di parlare di voi.Il 2010 si è aperto con un grande ban, non tutte di voi lo sanno ma abbiamo perso il 70% dei soci, che hanno deciso, per motivazioni varie e insindacabili, di non rinnovare il tesserino.Dire che non mi importa sarebbe una bugia, come anche non ammettere che, per alcuni motivi, è stato un sollievo.Siamo di nuovo in pochi... in 19, per l'esattezza, e se penso che due anni fa eravamo in 13 quando tutto questo è iniziato, la cosa mi fa tenerezza.La famiglia è cresciuta, poi si è ridotta, poi è cresciuta ancora, e adesso siamo qui... su 19, siamo in 7 quelle che in questo sito "vivono" dalla fine del 2007. Dopotutto, un numero esiguo. Questo solo per mettere ancora una volta l'accento su quanto sia difficile "credere" in questo Club. Ma voi lo avete fatto, e ancora ci credete. Molte persone (i bannati dal sito, nei 2 anni di attività, sono 40) sono passate in queste pagine, nelle nostre vite. La maggior parte ci è rimasta, almeno nella mia vita, a vari livelli e in diversi modi. Ma, ognuno di loro, per quanto breve sia stato il periodo di appartenenza al Club, ci ha aiutato, nel bene e nel male, ad arrivare fin qua.Non voglio dilungarmi ancora, non tutte siete abituate ai miei sproloqui e non voglio annoiarvi.Volevo solo dirvi che, ripensando ai miei ultimi 3 anni di vita, ovvero da quando ho iniziato ad uscire dalla depressione che mi attanagliava, lo Yellow Packet Club è stata l'unica cosa buona che io abbia fatto. Forse è l'unica cosa interamente costruita da me che ho avuto il coraggio di portare avanti nella mia vita, e ne sono orgogliosa.Sono orgogliosa di aver messo l'idea, e aver creato l'impalcatura per far nascere questo Club, ma soprattutto, ogni giorno, sono orgogliosa di Voi.Sono orgogliosa di come vivete le vostre vite, i piccoli e grandi, grandissimi problemi quotidiani che ognuna di voi ha, di come sappiate restare unite a me, e tra voi, in qualsiasi lotta che il destino vi pone davanti, perchè queste 19 persone che oggi possono fregiarsi di fare parte dello Yellow Packet Club ormai non sono più solo delle fans, non sono più solo delle Thatter, sono delle Amiche, di quelle con la A maiuscola.Siete la famiglia che ho creato, e mi fa piacere pensare che anche voi condividete quest'idea del nostro piccolo spazio, dove a volte ci sono screzi, incomprensioni, ma soprattutto gioia ed armonia, e voglia di cambiare e migliorarci sempre.Questo Club ormai va oltre il consegnare pacchi ai Take That, va oltre il partire in missione e cercare di realizzare un sogno che, allo stato attuale, chi più, chi meno, abbiamo tutte realizzato.Questo Club è diventato un modus vivendi, il nostro modo particolare di vivere e farci forza le une con le altre, ruotando certo, sempre ed ancora intorno ai Lads, ma prima di tutto intorno a noi stesse, ai rapporti tra noi e alle nostre esistenze.Perchè insieme possiamo governare il mondo, anche quando il nostro mondo è piccolo quanto uno stadio, uno studio televisivo o un tavolino di un bar dove stiamo a discutere per ore.Perchè nessuna di noi si è dimenticata come si faceva a sognare, e, anche se nel 2009 abbiamo passato quasi tutte dei momenti di crisi e sconforto, eccoci qua, pronte a ricominciare da qui.Da Gary, Howard, Jason e Mark (qualcuna anche da Rob!). Dal Club del Pacco Giallo.Grazie, per tutte le cose belle che siete state in grado di regalarmi un uno degli anni peggiori della mia vita. Perchè quando non avevo ormai più niente per cui sorridere, non era ai solo ai Lads che pensavo, ma a tutte Voi.Ancora una volta vi auguro che il 2010 che è appena iniziato sia un anno di serenità e gioia, e cambiamenti positivi. Pieno di amore, amicizia, musica e Take That.We all live in a Yellow Family.La Vs. affezionata PresidenteMaggie - Miss Yellow Packet

sabato 2 gennaio 2010

Consigli di Capodanno (di Felice Marra) inoltratimi su Fb (che ho riaperto)

Quest'anno mi piacerebbe buttare simbolicamente insieme a te tutte quelle che io chiamo le INUTILI SOFFERENZE.. Ci sono le sofferenze utili.. che ti fanno crescere.. e quelle inutili.. che non ti servono assolutamente a nulla.. e anzi.. spesso ti danneggiano. Quando riesci a capire se una certa sofferenza è utile o inutile inizi a crescere invece che regredire... e avvicinarti sempre di piu alla felicitàE' un po lungo.. ma non temere... fino al prossimo anno niente piu messaggi cosi hihihi...

L'ORGOGLIO
a differenza di ciò che si crede è in realtà un sintomo di debolezza, non di forza. Si evitano i problemi invece di affrontarli e risolverli. E la persona che ci perde sei tu perché ti crei solamente ulteriori ostacoli e soffrenze. Da non confondere con l'amor proprio.

COLPEVOLIZZARE GLI ALTRI
Ciò che ti fa stare male spesso è ciò che non capisci. Se non vuoi più soffrire evita di concentrarti su di chi è la colpa del tuo dolore. e smettila di pretendere dagli altri ciò che vorresti o che secondo te dovrebbero fare. una persona fa le cose quando è motivata a farle, non perché tu l'hai deciso. Senza ricerca del colpevole e senza pretese avrai la mente libera per capire le dinamiche sociali che ora ti fanno soffrire e liberarti completamete dal dolore.

LE PERSONE CHE TI GIUDICANO E INSULTANO
abbi pietà di loro. tu credi che stiano attaccando te, in realtà si stanno difendendo dall'angoscia che hanno di sentirsi loro quel che stanno rimproverando a te... e la maniera piu grezza per autoconvincersi di essere superiori, non è quello di superarti sul serio ma di abbassare il tuo livello. Chi è veramente superiore... non ha nessun motivo per attaccarti.. anzi.. spesso è proprio colui che ti da una mano, che ti fa crescere.. senza colpevolizzazioni, valorizzandoti, facendoti capire gli sbagli ma spiegandoti anche le tecniche e i modi per superarli.

VOLER ESSERE UN CERTO TIPO DI PERSONA
vivere seguendo le regole che il tipo di persona che hai scelto richiede (o hanno scelto per te), ti porta semplicemete ad essere eternamente infelice. Una "brava persona" non farà mai qualcosa di trasgressivo altrimenti si sentirà in colpa e cosi non si vivrà mai la vita come vorrebbe in nome di quel titolo che non fa altro che provocargli sofferenze. Solo quando se ne libera una volta per tutte finalmente inizierà a vivere sul serio. Per quanto bella e luccicante possa essere questa gabbia sociale rimane pur sempre una gabbia. Qualunque essa sia. E a te piace stare in gabbia? Non credo

LA GENTE CHE TI OFFENDE
nessuno ti può offendere se te ne freghi di voler appartenere a qualsiasi categoria. Ti offendi quando qualcuno mette in dubbio la tua appartenenza ad una determinata "classe". Ma secondo te è cosi importante per esempio autoconvincersi di appartenere alla lobby dei migliori o degli intelligenti se mettere in dubbio questa appartenenza ti crea disagio e dolore? Sapere che vali è una magra consolazione con troppi effetti collaterali. Fare ciò che vuoi veramente senza categorie soddisfa tutti i tuoi desideri evitandoti frustrazione e dolore e rendendoti inattaccabile per cui nessuno riuscirà mai ad offenderti.I SENSI DI COLPAsono la dannazione dell'essere umano. Ciò che fa rimanere completamente inchiodate un sacco di situazioni sociali, personali e di coppia. Ma non ci rendiamo conto che non fare un qualcosa che veramente desideriamo per i sensi di colpa fa star male 2 persone.. non una... tu che non fai ciò che desideri, e l'altra persona che vive in una situazione di bilico perché ha davanti a se una persona visibilmente insoddisfatta.

LE PERSONE NOIOSE E RIPETITIVE
ti fottono il cervello. Hanno un non so che di ipnotico che ti rincoglioniscono di brutto. Hanno fatto pure degli studi scientifici in cui i medici confermano quel che dico... e consigliano di allontanarsi da questo tipo di persone

CHI TI DICE CHE SCAPPARE E' SBAGLIATO
Mandali a cagare e SCAPPA! Ti dicono che se scappi sei una persona che non affronta le cose e che quindi non vali un caz... E QUINDI? A cosa serve valere a qualcosa se si sta male con i posti e le persone che ti circondano? Come una pianta non può nascere e crescere nella plastica ma ha bisogno della terra, del sole e dell'acqua. E' come se ti dicessero di rinunciare alla libertà perchè la gabbia in cui sei è bella e devi imparare a viverci e non avere il brutto pensiero di voler la tua libertà e la tua felicità. Rimanere dove sei e con le persone con cui non stai bene è semplicemente una INUTILE SOFFERENZA. Perchènon serve assolutamente a nulla. Trovare la tua terra (un luogo), la tua pioggia (gli amici) e la luce del sole (le cose che ti piaciono) finalmente ti faranno crescere, maturare e avvicinarti sempre di piu alla tua felicità.

venerdì 1 gennaio 2010

Buon Anno Nuovo!

Pare assurdo, come le cose girino e rigirino, e siamo sempre qua.
Il 2009 è finito da un paio d'ore, sono a casa da sola per mia scelta personale e il 2010 è iniziato con i Take That su ITV2, per puro caso. Mentre guardavo lo speciale, mi ci hanno buttato in mezzo anche la pubblicità della C3.
Come a ricordarmi che mi stavo solo illudendo che fosse ancora il capodanno del 2008, quando nella mia vita non esisteva altro che i lads, quando dal quarto livello dell'O2 quasi caracollavo giù per saltellare insieme ad Anny.
Ed ora invece mi fa normale vederli in Tv, ed anche dal vivo, nonostante sia sempre un'emozione, c'è sempre qualcosa che manca, e quel qualcosa, quel qualcuno ha un nome, ma non voglio farlo, non stanotte.
Voglio smettere di sentire qualcosa che non c'è, e concentrarmi invece su quello che c'è, su quello che faccio.
La mia vita ha un che di speciale, per gli altri. Per tutti tranne che per me. Per me è normale pensare di viaggiare, di parlare con Mark, di avere amici che non vivono a napoli nè Italia, per me è normale parlare 4 lingue, per me è normale che persone che conosco appaiano in Tv, per me è normale anche andare in Tv ormai, essere paparazzata coi take that, andare ad Ibiza se ho voglia di ballare, o meglio, conservarmi la voglia di ballare tutto l'anno per poi sfogarla ad Ibiza.
Per me è normale anche amare qualcuno che non può amarmi, è normale scrivere romanzi ed è normale pensare di emigrare.
Ma per tantissime persone, la vita normale è casa lavoro chiesa forse tempo libero. Per tante persone essere fan di un gruppo significa comprare i cd, ascoltarli e forse andare ad un concerto, se non è troppo lontano.
Sarà perchè sono una Thatter, ma per noi non è così. Non lo è per nessuna delle ragazze che conosco. Forse ha ragione Lulu quando in for the record ci definisce discepole.
Per tante persone scrivere, o andare in Tv, è roba da vip. E i vip sono irragiungibili (vaglielo a spiegare che anche loro cagano e pisciano come noi!)
Per tutto il mondo, se uno è gay e tu sei una ragazza, bè, mettici una croce sopra e tanti auguri.
Bè gli auguri me li prendo ma la croce sopra no, proprio non so mettercela.
Sarò testarda come un mulo, ma a me non me ne frega un ciufolo, Ci sbatterò contro, e lo so, ma non mi farò troppo male. Ma non ora.
Ora devo pensare a questo anno che è appena iniziato, che significa tutto e niente. Per cambiare direzione davvero, bisogna che il cambiamento venga da dentro di me, di noi, e bisogna agire.
La data non è poi così importante.
Vado a dormire e cerco di applicare il mio buon proposito per i bioritmi. Anche se sono già quasi le 3, ma domani è festivo e per i festivi ho deciso di mettere la sveglia alle 9!
Buon Anno Nuovo a tutti voi, cari lettori. Sarà un altro anno insieme...
 
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