Sono giorni che volevo scrivere, ho anche iniziato un paio di posts ma poi li ho abbandonati senza finirli. Avrei fatto meglio a finire quelli, perchè di sicuro sarebbero stati migliori e + allegri di questo, che viene dopo il primo round delle solite menate natalizie in casa mia.
Ogni stramaladettissimo dicembre, inizia questa storia... Odio il Natale, per colpa di mio zio che ogni anno mi fa intossicare il cenone della vigilia, per l'ipocrisia con cui ci riuniamo tutti attorno a un tavolo senza volerlo davvero, per il vuoto totale del ns Natale.
Se potessi farlo senza suscitare uno scandalo, passerei la mia vigilia come tutte le altre sere. Perchè, tanto, per nessuno significa niente, anzi, per me significa un litigio, una cena storta e un pianto.
Le menate sono partite oggi, mentre aprivamo l'albero di Natale e mio zio costruiva il presepe per mia mamma... come se bastasse questo, perchè sia Natale.
Ha avuto la faccia di dirmi che domani andavo a perdere il tempo. Per la cronaca, domani mattina devo andare a lavorare nel negozio di mia cugina, dove lavoro da una settimana e fino al 24, poi andare a prenotare il tagliando della macchina, poi dal medico per delle ricette per mamma ed infine a ritirare il materassino antipiaga sempre di mamma che si è rotto per l'ennesima volta. Se per voi questo è perdere tempo...
Ho in seguito scoperto che mio zio pensa che io tenga scritto GIOCONDA in fronte e che lavori aggratiss sia per mia cugina sia per le lezioni d'inglese che do alla figlia del mio vicino.
Credetemi, io a volte mi stupisco di quanta poca stima di me e considerazione per il mio cervello abbia l'uomo che si professa mio padre putativo. Se lo leggesse ora, qui, sul mio blog, si incazzerebbe, lui che di mio padre mi ha sempre detto cose negative e lo considerava un beone fallito, ma io so per certo che mio padre sarebbe orgoglioso di me. Lo era quando ero piccola, lo sarebbe stato da ragazzina e lo sarebbe ora, se avesse avuto la forza e il coraggio di vivere che gli sono mancati.
Ma non voglio mettermi qui a parlare di mio padre, che ho conosciuto ben poco, ma sono sicura che quantomeno non gli verrebbe mai in mente di dirmi che sono intelligente ma ho sprecato i miei neuroni e il mio tempo, che tanto da Londra me ne torno dopo manco sei mesi perchè io e il lavoro non andiamo d'accordo (per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, ho iniziato a lavorare a 12 anni per potermi comprare le cassette dei TT, e ogni qual volta ho avuto bisogno di lavorare ho fatto qualsiasi cosa per guadagnare i soldi e non chiedere a casa... certo... io non lavoro mai!), che tanto non so fare niente, che non ho un progetto di vita e bla bla bla.
Per non parlare di quello che poi si è messo come al solito a dire sulla tesi e balle varie. Sono stufa pure di ripeterlo, credetemi.
Insomma, so che mio padre non lo direbbe di sicuro perchè tutto questo NON è VERO. Non perchè mio padre sarebbe stato migliore, ma perchè mio zio vede le cose in maniera distorta.
Io non ho un progetto di vita... vogliamo parlarne? Parliamone.
Tre anni fa, se mi aveste chiesto cosa volevo fare nella mia vita, vi avrei risposto che volevo sposarmi, avere dei figli, e lavorare come PR o come event manager. Sei anni fa, vi avrei risposto che volevo viaggiare, fare la reporter, l'inviata speciale o l'inviato estero, avere una famiglia. Nove anni fa, vi avrei risposto che volevo scrivere. E viaggiare, e vedere i posti del mondo, e imparare quante + lingue possibile. Vi avrei detto che avevo il pallino per l'arabo e per tutto ciò che era cultura. Che volevo imparare dal mondo e dagli esseri viventi.
Qual'era il mio vero progetto di vita, tra i tre? Osservate come, in 6 anni, siano cambiate le cose.
Nel 2000 ho compiuto 18 anni. Nel 2003 ne avevo 21, nel 2006 24. Nel 2000 stavo finendo il liceo linguistico, stavo per fare una domanda per entrare nell'aeronautica civile, volevo studiare l'arabo e le culture islamiche e andare via dall'Italia per viaggiare in lungo e in largo nel mondo. Volevo scrivere, imparare e scrivere quello che imparavo. Ho deciso che per vivere, mentre aspettavo di sfondare coi miei best sellers, avrei fatto la giornalista. Scrivevo già da un anno per un giornaletto locale, mi piaceva farlo e mi piaceva la redazione. Era divertente andare in giro a recensire gli eventi, conoscevo persone e cose nuove. E' la cosa che amo di più al mondo, e credo che l'abbiate capito.
Nel 2003, avevo già fatto due anni di scienze della Comunicazione, e scoperto che il lavoro di giornalista non mi piaceva affatto. La scoperta che ormai il 90% delle notizie arrivano direttamente sul tuo pc, e tu non devi fare altro che aspettarle e rielaborarle, mi aveva avvilita e schifata. Io volevo girare, avere contatti con le persone, e viaggiare. Mi dissi che avrei fatto l'inviata, mi emozionava l'idea di andare in paesi con la guerra o cmq esotici.
Mi dissi che potevo scrivere guide turistiche per mestiere. Ma mi ero fidanzata, e il mio bisogno, sempre latente, di avere una famiglia normale come non l'avevo mai avuta, ebbe la meglio su tutto. Quando mi sono trovata davanti alla scelta dell'indirizzo, ho scelto comunicazione d'impresa. Giustificando me stessa come faccio sempre, ma intimamente repressa e soffocando, ancora un altro po', il mio istinto e la mia curiosità nei confronti del mondo.
Così, nel 2006, quando ero già una studentessa fuori corso in depressione, raccontavo a me stessa la bugia di voler sposare il mio ragazzo, fare tanti bei bambini e lavorare in qualche impresa come public relator o come event manager. Ci avevo messo 3 anni a trovare qualcosa che mi piacesse nei mestieri dell'impresa, una volta eliminate la pubblicità, l'ufficio stampa e la comunicazione integrata (che cmq mi interessa tantissimo ed ho approfondito anche per conto mio). Ancora una volta, mi ero trovata il lavoro che mi metteva in contatto con la gente, ed era quello che mi permetteva di uscire, stare fuori, e usare le mie attitudini. Ma non bastava. Mi mancava sempre qualcosa, e facevo finta di non sentire, non vedere. Ho fatto finta fino a crollare, e nemmeno i piccoli indizi che venivano fuori dal fatto che volessi sempre viaggiare e scrivessi lunghe mail a chiunque e lettere mi faceva capire. Mi ero convinta, e tutti mi avevano aiutato a convincermi, che era giusto così: restare qui, schiattare vicino a mia madre, sposarmi e fare dei figli.
Dopo tutto questo, credo sia chiaro che il mio progetto di vita REALE è esattamente quello di quando avevo 18 anni. Voglio scrivere, voglio viaggiare, e voglio conoscere il mondo e gli esseri che lo popolano.
E se i soldi non arriveranno subito coi miei best sellers, bè, ho abbastanza capacità, spirito pratico ed adattivo per fare qualche altra cosa e garantirmi un tetto, un pasto caldo al giorno e un paio di vestiti nuovi all'anno.
Ho 27 anni, non 72, e, in ogni caso, se anche la mia vita dovesse finire domani, bè, non rimpiangerei nulla, nè avrei rimorsi.
Forse solo quei due anni di depressione che non torneranno mai +, ma in fondo, anche quello è passato, e chissene.
Quando mio zio apre bocca, è sempre anacronistico. Mi dice che mi alzo a mezzogiorno, senza sapere che quando lo faccio è perchè ho finito magari di studiare alle 4 di notte, visto che di giorno non mi lasciano in pace. Non sa che se c'è bisogno mi sveglio anche alle 5 di mattina... Non sa che al giorno preferisco la notte, perchè è tutta mia, ed è per questo che poi di giorno devo dormire. Mi dice che non faccio niente e intanto questa casa senza di me crollerebbe, e intanto l'ho mandata avanti da sola per + di due mesi quando Ivana era in ferie, e, guardacaso, le cose andavano meglio allora che adesso.
Mi crede incapace di stare al mondo, solo perchè ha un cervello troppo piccolo per capire che io vedo oltre.
Sono certa che, la settimana scorsa, camminando per le strade di Londra, non ha sentito quella cosa nelle viscere che sento sempre io... perfino mia zia, che 30 anni fa si era innamorata della città, mi ha detto che c'era troppa gente. Troppa gente. Quando cammino per Londra, è come se fossi da sola nella città, se voglio. Non ho mai avuto la sensazione che ci fosse folla, anche nell'ora di punta quando decido di aspettare la metro successiva.
Non di folla fastidiosa come la intendeva lei, almeno.
Ha detto che c'era talmente tanta gente, che non vedeva Londra. Evidentemente, dopo 25 anni con mio zio, le si è ristretto il campo visivo ai soli occhi.
Quest'anno sta per finire, mancano meno di 300 giorni alla mia partenza e bisogna iniziare a pensare alle cose da fare. Il prossimo Natale non sarò qui, e se l'altro giorno, parlando con Silvia, mi è venuto il magone pensando che non potrò mettere la mia letterina sull'albero in galleria, poco male. Odio il Natale in casa mia, e dico in giro di odiare il Natale in genere, ma chi mi conosce davvero sa che non è così. Una che odia il Natale non si congela nel mezzo di Oxford circus aspettando che accendano le luci, senza vedere un ciufolo di quello che accade sul palco e rischiando di fare tardi ad un appuntamento con l'uomo che ama. Amo il Natale, ma non qui.
Qui provo una sensazione di fastidio nel vedere le luci, i colori, la corsa ai regali. Non mi piace fare l'albero e il presepe, perchè li trovo vuoti e fittizi in una casa in cui non si sente realmente la festa. Quando alle 10 ci alzeremo da tavola con la panza piena, e qualcuno accenderà la tv, e alle 11 inizieranno a dire di aprire i regali perchè si annoiano... lì mi sentirò la persona + triste del mondo, e desidererò essere altrove. Non credo nella chiesa, ma credo nella famiglia e nell'amore, e vorrei che il Natale fosse una festa gioiosa, dove si ha piacere nello stare insieme, giocare, divertirsi e perchè no, se uno se la sente, andare a messa. Che senso ha abboffarsi e poi scartare dei regali che vengono fatti perchè si devono fare, e non col cuore? Al solo pensiero del Natale mi viene l'ansia.
Ma a Londra no. A Londra è tutto luccicoso e colorato. E non perchè le strade sono pavimentate d'oro ed è tutto bello e facile, come nella panto che sta facendo il mio tesoro, ma perchè non ci saranno cene ipocrite e falsi sorrisi, che poi sfociano nel top del top del facciamo una merda Maggie. Mi chiedo sempre, se mio zio ha tanto fastidio nel vedermi a tavola con loro, perchè mi invitano? Ogni anno lo stesso siparietto indegno, me lo sono risparmiato solo l'anno scorso perchè non c'erano e un'altra volta perchè se l'è presa con Renato. Ma dico io, pure i parenti che vengono a cena, ma saranno stufi di sentire ste cose? Io non ho idea...
Ma l'anno prossimo no. L'anno prossimo sarò nella piccola casetta che avremo affittato io, Anny ed Elisa, senza tutto quel mangiare da buttare in pancia ma con un alberello decorato con amore, un presepe la metà di questi mamozi giganti che abbiamo noi qui a Napoli, ma messo lì con un significato un po' più elevato del: guarda come sono bravo a costruire col sughero, le mie adorate vetrofanie con gli orsacchiotti alle finestre e dei regalini simbolici. E sì, probabilmente andremo a messa. E ci vedremo con le nostre amiche e amici per una fettina di pandoro speditoci dall'Italia e lo scambio dei pacchetti. farà freddissimo, e se saremo fortunate ci sarà la neve e Tim a giro con qualche panto che andrò a vedere. Non voglio immaginare il terzo natale di seguito a sognare di vederlo in calzamaglia e non riuscirci!
Non mi mancherà la cena a base di pesce con altre 8, 9 persone che non hanno niente da dirsi tra loro, nè tantomeno i complimenti di mio zio. Mi mancherà solo una cosa, quella sera, e sarà il sorriso di mia madre davanti ai regali. Lei che è l'unica ad emozionarsi realmente nello scartare un pacchetto, perchè spera contenga quello che aveva chiesto e non glielo diciamo mai fino all'ultimo. L'unica che non mi stupirei se credesse ancora a Babbo Natale. Le manderò un regalo da Londra e le vieterò di aprirlo prima della mattina del 25, come si fa coi bambini.
Ma per ora sono qui, e pensare che manca ancora un anno non è il massimo della consolazione, soprattutto perchè prevedo altre merdate per il mio compleanno. Ve lo giuro, se domani mi svegliassi e fosse l'8 gennaio, sarei felice.
Invece mancano ancora 2 settimane per la fine dell'anno, e tre per la fine delle feste. Spero che passino in fretta, e che mi lascino in pace. Almeno, 5 ore al giorno, le passo in negozio, lontano dagli influssi negativi che emana questa casa. Domani c'è da fare l'albero, ancora, Ivana oggi si scocciava, e io + di lei. Spero che lo facciano domani mattina quando io non ci sono, perchè non mi va proprio.
Ed ora è meglio che me ne vada a dormire, se no domani mi addormento invece di andare avanti e indietro tra detersivi e varie.
Tutto passa... e per fortuna Natale viene solo una volta l'anno.
14 commenti:
ebbene maggie, visto che tu dici tanto del natale l'anno prossimo, ti dico già (e con questo lo dico anche a anny) che tutte le menate tradizionali che di solito la gente fa le eviterete se non volete che l'elisa passi il natale fuori con i barboni perchè certe cose non le sopporta!!!!! omo avvisato mezzo salvato...
A quali menate ti riferisci scusa??? Io voglio fare l'albero!!! Grrrr
si vabbè quello si e anche il presepe normale please, ma x la cena del prima del dopo e del durante nooooooooooooooooo!!! niente pesce capponi o chissà che..sennò vi faccio fare l'astinenza e digiuno sul serio!! preparatevi al ramadan!! tiè
senti allora come dicevo ieri all'anna.. io pescherie a Londra ancora non ne ho viste, ne ho vista UNA ad Oxford nel mercato coperto! E poi scusa... non andiamo a mangiare nel pub? Ogni anno appena dopo halloween partono a prendere le prenotazioni per le cene della vigilia... almeno ce la spassiamo a vedere gli inglesi ubriachi e magari facciamo amicizia!!! E poi magari SuperMaggie riesce ad intercettare il cenone di qualcuno... e là sono risate!!!
azzarola!! hai già organizzato tutto!!! comunque io vi dico il mio sogno: aprire la porta a un uomo o a una famiglia + sfortunata di me e metterli a tavola con me!!! questo x me sarebbe un bel natale...ma poi tutto va bene!! se dice di andà si và...
Elisa... ho già capito che passerai il tuo tempo libero a prenderti cura degli homeless a cui io invece butto pezzi di braccialetto in testa a covent garden LOL Non ho organizzato, per me va bene anche stare a casuccia nostra bella e invitare amici che come noi non avere vicino famiglia... compreso il mio MIGLIORE AMICO lollissimo
ahahahahah io direi di fare TUTTO il possibile immaginabile!!!! anzi x me + casino e + gente c'è e meglio è..se vuoi posso anche sentire quelli sciagurati della radio se ci vengono a trovà ahahahahah (magari mettono anche un po' di musica :P)
ahaha si chiamiamo i take that facimm primm ahahahah Elisa mi sa che non avremo la reggia di Caserta almeno i primi tempi.. forse che forse è meglio invitare tutti al pub??? grande tavolata!!!
vabbè ma chisseneeeeeeeee!!! a casa mia si dice che quando è pulito il cesso va tutto bene :)
io mi sento soffocare...
Mi sono emozionata....mi sento esattamente come te, e tra l'altro, ho anche gli stessi progetti di vita!!! La vita è fatta di alti e bassi, arriverà il momento del riscatto, ci dobbiamo credere!!! Un bacio
tesoro la letterina te la metto io eppoi verrò a trovarti a londra ti porterò gli struffoli e faremo una bella festa!
eheheh si lo so che mi porterai gli struffoli!!! e il pandorooo!!! aahahah speriamo che gli struffoli nun se fann sereticci ahahaha
mi sono emozionata anke io meg a leggere tutto ho un grappo alla gola...... tu sei forte meg!!!!mi fai solo un piacere.... quando partirai che andrai a londra manda a fanculo a tuo zio.... scusai il linguaggio!!!hihih!!
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