Buongiorno e buona domenica a tutti i miei fantomatici lettori!
Questa mattina mi sento piuttosto giù di forma, infatti non sono riuscita a finire i miei 35 min di bici ellittica... eh vabbè, mi rifarò coi balletti a lavoro!
L'umore invece va abbastanza in su, sarà perchè ieri ho lavorato(ormai è l'unica cosa che riesca a tirarmi su), oppure perchè stammattina mi sono messa coi Take That a palla... e le loro canzoni o mi fanno sentire meglio, o mi fanno sfogare... quindi bene lo stesso!
Mentre facevo la mia palestra (e prima che venisse mio cugino Renato a dirmi che non pedalo bene e a distrarmi, cossicchè ho perso il ritmo e poi andavo trp veloce e mi sono sfiancata prima del tempo... mamma che fiatone!!), pensavo a una cosa stranissima... A come dopo 10 anni riuscivo a distinguere le voci dei take that nelle varie canzoni. Per anni non le ho sentite, anche se avevo le cassette e i cd, mica me li mettevo a palla tutti i giorni come anni fa?
Eppure ora, ascoltando per la prima volta con attenzione l'ultimo cd, le riconosco come se fosse ieri!
Sono sempre questi scherzi del cervello, che ti fa riconoscere voci, suoni, odori che credevi far parte del passato, e invece rieccoli, pronti ad aggredirti. In bene e in male.
Quindi quest'oggi ho pensato a tanti anni fa, quando Mark rappresentava il mio primo amore impossibile... e il mio sogno era andare a Manchester a vedere casa sua. Non sono mai stata a un concerto, i miei zii erano dell'idea che ai concerti ci dovessi andare da sola quando avrei avuto l'età, perchè per loro era stato così! Con che invidia guardai quella che era stata la mia migliore amica alle elementari, quando mi disse che le erano arrivati i biglietti a casa, e che ci sarebbe andata con suo padre!
E ora ci andrò anche io... ogni tanto mi guardo il biglietto che ho messo al sicuro, e non ci credo... Mancano ancora dei mesi, e mi emoziono già.
Se ripenso a tutte le giornate passate... Come ho già ricordato in un altro post, Mark è stato il mio primo amore... e non come per le altre ragazzine sceme che si sarebbero strappate i capelli da testa. Essendo io una persona molto sensibile, e all'epoca abbastanza sola (come se non mi ci sentissi anche adesso, sola... come se non fosse stata la condizione portante del mio Essere), lo amavo come se fosse vicino a me, come ho amato dopo tutti i ragazzi che ho amato realmente. E ne sono 2-3, tra tutti quelli che sono passati nella mia vita. Per lui ho riscoperto la mia abilità nello scrivere... ne sono usciti 3 di quelli che io chiamavo "romanzi", in pratica storie scritte su quadernoni a righe (e non ne ho mai riempito + di uno... quindi potrebbero essere quei romanzetti che distribuiscono sulla metro per farteli leggere durante la permanenza sui mezzi). Sono stati i 3 + belli in assoluto. Perchè dentro c'era un po' di quell'amore che nutrivo per un poster appeso in camera.
Oggi mi è balenata l'idea di riprendere quelle storie, e riscriverle in maniera + matura. D'altronde, accanto alla solitudine, un'altra costante del mio Io è la scrittura. Da piccola scrivevo fumetti, che mia mamma mi aiutava a disegnare, e poi + avanti ho iniziato con i racconti, fino ai famosi "romanzi". Di fantasia da vendere ne avevo. E scrivere è stato sempre il mio modo di comunicare. Io parlo, parlo... ma quando devo dire qualcosa di importante, lo metto per iscritto. Quando mi devo organizzare, anche. Quando devo ricordare, idem.
Di ritrovarsi, si parlava ieri. Una volta mio zio, in seguito a una raccomandata che avevo scritto a un mio inquilino, e che lui riteneva inutile e scomoda, mi disse" Ma la vuoi finire di scrivere sempre tutto?".
No, non posso. Scrivere è stato il modo di espressione principale che mi ha dato Dio. E non posso rinnegare questo dono, anche se ho cercato di farlo in vari modi in questi anni, non so nemmeno io perchè... Però eccomi qua, con questo blog, che riafferma tutto quello che ho voluto negare nel tempo. Forse perchè scrivere è anche la modalità di mia mamma. Forse perchè mi ricorda tempi passati da cui mi voglio staccare. Ma rinnegare quello che si è stati non serve a diventare quello che si sarà.
Ora non scrivo più con carta e penna (anche se spesso lo faccio ancora... soprattutto per cose rapide), li hanno sostituiti la tastiera del Pc, i tasti di un cellulare. Ma scrivo lo stesso, e il numero di fogli, cartucce e penne che consumo è elevatissimo!
Un grazie a Mark, quindi, per avermi fatto ritrovare, per ben 2 volte, la mia strada. Credo che cercherò le copie autografe dei miei scritti... alcuni li ho fatti fuori, ma quelli li dovrei avere ancora.
E scriverò... magari iniziando dalla tesi!
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